La tutela dei diritti dei bambini è un dovere ineludibile per ogni Paese democratico. La situazione in Siria, così come quella di altre zone di crisi, ci spinge ad una profonda riflessione. L’Italia e l’Unione Europea devono farsi carico di affrontare in modo più incisivo il problema. E’ necessario garantire gli aiuti umanitari, la messa in sicurezza delle bambine e dei bambini siriani con azioni che pongano fine alle atroci e aberranti violenze e forme di sfruttamento che conosciamo da tempo e non possiamo in alcun modo ignorare.
Di seguito il mio intervento in aula al Senato.
Signor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, vorrei porre l’attenzione dell’Assemblea del Senato sull’ultimo rapporto dell’ONU, che verte sulle gravi violazioni nei confronti dei diritti dei bambini e degli adolescenti in Siria.
Non sono dati nuovi, ma sono quelli più recenti, rilevati a seguito dei deludenti risultati dei negoziati di Ginevra 2, i cui esiti sono stati davvero scarsi. È stata liberata una città assediata, dove da mesi erano rimasti isolati solo bambini e donne.
Abbiamo la conferma dello sfruttamento dei minori da parte sia dell’esercito governativo sia dei ribelli, che fa di questi bambini arruolati scudi umani, spie, messaggeri, trafficanti e quindi oggetto di sequestro, prigionie e torture aberranti (non entro nei dettagli). Si tratta di 11.000 minori.
Nel territorio siriano, teatro di guerra, le scuole vengono bombardate. Non viene prestata alcuna attenzione rispetto alla situazione. Se usciamo dai confini e andiamo nei campi profughi, sono 138.000 i minori in Libano e 291.000 in Giordania. Sono numeri che si riferiscono a minori spesso orfani, che non vengono nemmeno registrati nei campi profughi. Neanche i nati vengono registrati all’anagrafe, per cui non si ha un’idea chiara di quanti siano i bambini. Al confine con la Turchia ci sono 9.000 condannati a morte, di cui 3.000 sono minori.
Se ci avviciniamo al nostro territorio, nell’ultima tragedia in mare dell’11 ottobre, si parla di 100 bambini naufragati, di cui la maggioranza era di origine siriana.
La Commissione diritti umani, insieme all’Alto commissariato dell’ONU per i rifugiati, «Save the children» e le varie organizzazioni, sta monitorando la situazione. Nel 2013 sono quadruplicate le famiglie con minori siriane e decuplicati i minori non accompagnati entrati nel nostro territorio. Stiamo parlando di 2.440 bambini in famiglia e di circa 1.200 minori nel 2013. L’andamento nel 2014 conferma comunque questo trend.
La Commissione diritti umani – sono presenti diversi colleghi qui con me – con il presidente Luigi Manconi sta lavorando molto per monitorare la situazione e vedere quali strategie adottare per l’accoglienza di queste famiglie e dei minori.
L’invito vero che rivolgo – è lo scopo di questo intervento – è che gli organismi internazionali e il nostro Governo cerchino le strategie migliori per porre fino a questo scempio, a questa aberrante situazione di violazione dei diritti dei minori in Siria.