Ieri, lunedì 9 settembre, ho partecipato agli eventi conclusivi della Festa Democratica nazionale di Genova. Le tre tematiche affrontate nel corso dei dibattiti sono centrali nel percorso politico che stiamo impostando in Commissione Agricoltura e in Senato.
Ho trovato gli interventi degli ospiti incisivi sulle priorità che occorre dare al comparto agricolo.
Alle 18 il primo tema affrontato è stato: “Expo 2015 e la buona Italia delle eccellenze”. Unanime l’accento di Maurizio Martina, Giuseppe Sala e Oscar Farinetti sulla strategicità e la valenza dell’evento mondiale che sarà ospitato da Milano. Expo è un’occasione di crescita, di nuovi posti di lavoro e di opportunità internazionali… a patto che venga sfruttata appieno e che si cerchi in tutti i modi di restituire al comparto agroalimentare e al cibo, tema centrale di Expo, la dovuta importanza.
Mi hanno colpito molto le parole di Sala e Farinetti. Il primo ha ricordato che l’operazione Expo parte dal tema dell’alimentazione, arriva all’opportunità di internazionalizzazione del nostro lavoro, e crea tanta occupazione. E’ dunque cruciale, tanto quanto è cruciale che gli operatori di settore, che cominciano davvero a cogliere le potenzialità dell’evento mondiale, ricordare quanto Farinetti ha detto sul nostro Paese: l’Italia, patria di Marco Polo e Colombo ha la capacità di esprimere grandi personalità e, contemporaneamente, l’incapacità di fare rete e creare un sistema che diriga gli sforzi in una direzione precisa. I numeri che il patron di Eataly ha snocciolato devono far riflettere: il nostro export, l’export del Paese della bellezza, del turismo, della cultura e del cibo è la metà di quello dei Paesi Bassi.
Scelte scellerate degli ultimi anni e una scarsa attenzione a quello che ora si presenta come uno dei comparti trainanti, sono le cause di questo risultato. L’Italia, e il comparto agroalimentare tutto, meritano molto di più; le mie energie stanno andando in questa direzione e il percorso attivato con gli operatori e le associazioni di categoria sono il passo necessario per ascoltarne le esigenze e derivarne politiche costruttive.
A seguire Enzo Lavarra , Giuseppe Politi, Sergio Marini, Mario Guidi hanno discusso sul tema ” Il valore della crescita sostenibile: le politiche per l’agricoltura”. Un momento di incontro necessario tra associazioni di categoria e responsabili Pd in cui sono emerse le reali priorità per questo comparto: lotta alla contraffazione, riordino degli enti, processi di semplificazione, sostegno all’internazionalizzazione, nuova legislazione nel campo delle associazioni professionali. Aggiungo: revisione delle politiche agricole comunitarie e rinnovata attenzione, nel momento in cui c’è un importante ritorno alla terra da parte di giovani e donne, a come incentivare e facilitare la crescita di questo comparto.
In chiusura, con Laura Puppato, Fabrizio Vigni, Edo Ronchi, Federica Costella, si è tenuto il dibattito ” Il valore dell’ambiente: le buone azioni della green economy”. Ambiente, agricoltura e green economy rappresentano 3 ambiti di ragionamento apparentemente diversi, in realtà intimanente connessi. Una programmazione ambientale che non tenga in considerazione lo sviluppo agricolo e la lettura economica in termini “green” sarebbe infatti meno efficace rispetto ad una programmazione concertata.