Presidente, Onorevoli colleghe e colleghi, rappresentanti del Governo
Come componente della Commissione Straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani e della Commissione parlamentare bicamerale infanzia ed adolescenza mi sento di esprimere profonda soddisfazione che vorrei condividere con tutti coloro che hanno voluto con determinazione questa norma a cominciare dalla prima firmataria Sandra Zampa e dagli onorevoli cofirmatari. Ma che vorrei estendere con i ringraziamenti dovuti ai tanti soggetti che hanno partecipato alla sua stesura: Save the Children, Unicef, Terre des Hommes, Caritas, UNCHR L’Alto Commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati, l’organizzazione umanitaria Intersos, Comunità di Sant’Egidio, Defence for Children, Emergency, Oxfam Italia, Consiglio Italiano per i Rifugiati, Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza, ANCI e associazioni territoriali di difesa dei diritti dei minori e le associazioni di volontariato.
È inderogabile il veloce prosieguo dell’iter di questa norma che dà pari dignità e diritti ai bambini, bambine e ai ragazzi e ragazze che si trovano sul territorio della nostra nazione e che mette a sistema disposizioni per affrontare un fenomeno, quello dei MSNA che ha assunto connotazioni inquietanti negli anni, come abbiamo ascoltato questa mattina. Una norma che introduce nuove misure e che fa tesoro di procedure affinate negli anni e che nel testo di legge trovano una precisa e più puntuale regolamentazione.
Il Parlamento italiano aveva già evidenziato alcuni nodi critici e alcune lacune del quadro normativo vigente in materia nel documento conclusivo della Commissione bicamerale per l’infanzia approvata in seguito allo svolgimento di una indagine conoscitiva nel 2009. Anche il Parlamento europeo, più di recente, è intervenuto con la risoluzione del 12 settembre 2013 per chiedere ai Paesi membri e alla Commissione europea un rafforzamento delle tutele garantite ai minori stranieri non accompagnati, suggerendo al contempo alcune azioni strategiche da intraprendere.
In Prima Commissione dove è stato esaminato in sede referente il testo è stato abbinato al ddl presentato a prima firma senatrice Francesca Puglisi Misure per la protezione e la tutela delle persone straniere di minore età non accompagnate, di cui sono stata fin da subito una convinta cofirmataria.
Nell’articolato viene quindi affermato il principio in base al quale, a prescindere dall’intenzione di richiedere la protezione internazionale, i minori stranieri non accompagnati sono titolari dei diritti in materia di protezione dei minori a parità di trattamento con i minori di cittadinanza italiana o dell’Unione europea. Tutte le disposizioni previste dal testo della proposta di legge sono quindi applicate ai minori stranieri non accompagnati, in ragione della loro condizione di maggiore vulnerabilità.
Nel contesto attuale, dove i flussi migratori sono una realtà incontrovertibile era evidente a tutti la necessità di avere una legislazione che, mettendo al centro i diritti dei minori previsti dalla Convenzione ONU, cercasse di assicurare una rete di protezione per minori esposti a rischio di sfruttamento, a pericoli per la loro incolumità ed a gravi violazioni dei diritti fondamentali.
Il Comitato sui diritti dei fanciulli delle Nazioni Unite, in riferimento al Commento Generale n. 6 e il “IX report sull’attuazione del Gruppo CRC, hanno indicato all’Italia la necessità di introdurre una legislazione completa per garantire assistenza e protezione ai MSNA, sottolineando che il nodo da scogliere fosse la non uniformità delle procedure d’accoglienza nel territorio; si evidenziava l’urgenza di organizzare standard di tutela in grado di dare risposte “di sistema”.
Così l’ANCI, in tutte le sedi istituzionali ha chiesto che i Comuni potessero essere sostenuti con azioni di sistema nell’adeguare i propri interventi ai bisogni di migranti vulnerabili, in special modo se minori soli, al fine di predisporre e valorizzare le forme di accoglienza e integrazione più rispondenti alle necessità proprie di questa particolare categoria di soggetti deboli.
L’intesa siglata in Conferenza unificata (2014) ha determinato una svolta ai fini di una riconduzione a una governance di sistema la presa in carico dei MSNA impegnando il Ministero dell’interno ad ampliare i posti nel Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati (SPRAR) per garantire accoglienza a tutti i minori richiedenti asilo e non, ed a predisporre procedure finalizzate all’accoglienza degli stessi. Di seguito il D.lgs 142/2015 e l’Istituzione del Fondo nazionale per i minori non accompagnati hanno rappresentato un ulteriore tassello nella costruzione del sistema
Di fatto, nonostante il significativo impegno di molti Enti Locali non più e non solo i Comuni metropolitani, l’aumento costante dei MSNA ha creato nelle amministrazioni locali problemi non sottovalutabili nell’accoglienza degli stessi sia in considerazione della carenza di risorse umane e finanziarie sia dell’ impreparazione dei contesti territoriali.
Durante l’audizione di martedì 21 febbraio in Commissione Diritti umani, due giorni fa il Ministro Minniti si è augurato l’approvazione in tempi brevi del provvedimento in discussione. Venerdì 17 febbraio scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 13 “Disposizioni urgenti per l’accelerazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale, nonché per il contrasto dell’immigrazione illegale”. Nell’illustrarne il contenuto il Ministro ha ribadito che l’accoglienza da parte dei Comuni deve imprescindibilmente essere fondata su un principio di volontarietà; del resto sono ben 2.700 i comuni che finora hanno aderito. Nell’occasione ha anche informato che, d’intesa con il Ministero dell’economia e della finanza, sono già stati avviate le procedure sul piano amministrativo affinché le risorse stanziate con la legge di bilancio, 170 milioni per esercizio nel triennio 17-19 possano essere prontamente impiegate.
Seppure con differenze sensibili, le Amministrazioni Locali hanno cercato di fronteggiare un problema dei MSNA che richiede, oltre alle adeguate risorse economiche, competenze professionali, procedure e specificità d’accoglienza per tutelare i diritti dei minori e sostenerli con interventi appropriati, con accoglienze residenziali, percorsi di accompagnamento educativo, formativo e di inclusione sociale che richiedono la realizzazione di interventi a rete con tutti gli attori coinvolti.
In un sistema ancora non organizzato in modo integrato, in una situazione ancora non completamente strutturata, una percentuale significativa di minori circa il 28% risulta irreperibile e quindi maggiormente esposta a rischi di ogni genere: per i ragazzi è più presente il rischio di essere coinvolti nello spaccio di stupefacenti o nei furti mentre per le ragazze si evidenzia lo sfruttamento nella prostituzione (minori vittime di tratta)
Ai fini del censimento dei minori stranieri presenti in Italia, il D.P.C.M. n. 535/99 (art. 5), dispose che i pubblici ufficiali, gli incaricati di pubblico servizio e gli enti, in particolare che svolgono attività sanitaria o di assistenza, i quali vengano comunque a conoscenza dell’ingresso o della presenza sul territorio dello Stato di un minorenne straniero non accompagnato, sono tenuti a darne immediata notizia alla Direzione ministeriale, con mezzi idonei a garantirne la riservatezza.
Ma abbiamo ben presenti i limiti di queste misure che vengono superate con le disposizioni contenute nel presente provvedimento a proposito del Sistema informativo e di accoglienza. Il sistema è alimentato dalle c.d. cartelle sociali dei minori non accompagnati, compilate dal personale qualificato che svolge il colloquio con il minore nella fase di prima accoglienza. La cartella include tutti gli elementi utili alla determinazione della soluzione di lungo periodo per il minore, nel suo superiore interesse.
Il mancato ingresso nel sistema di protezione o l’allontanamento dallo stesso per motivi che variano dal desiderio di lavorare e ottenere denaro da inviare alla famiglia, al rifiuto /non accettazione di centri d’accoglienza, creano condizioni fortemente critiche, in cui si registrano l’instaurarsi di problematiche di disagio ed emarginazione fino alla deriva rappresentata dallo sfruttamento da parte della delinquenza organizzata.
E’ per contrastare il più possibile questi fenomeni che si è giunti all’approvazione di questo Disegno di legge da parte della Camera che, non perseguendo l’obiettivo di costituire una legge speciale, pone in essere disposizioni finalizzate ad applicare il sistema di protezione in vigore in Italia a tutti i minori.
Il Disegno di legge definisce
· il diritto al riconoscimento della minore età uniformando le procedure di identificazione e accertamento dell’età
· Il rafforzamento del diritto all’assistenza sanitaria, all’istruzione, alla formazione professionale
· Il diritto alla nomina di un tutore per poter garantire loro la possibilità di essere ascoltati nelle scelte che li riguardano, la traduzione in prassi operative uniformi a livello nazionale dei vari passaggi affinché sia predisposto il progetto d’accoglienza.
Prevede e istituisce
· L’attivazione di un sistema informativo
· La continuità del finanziamento di un fondo nazionale per l’accoglienza dei MSNA che gravi il meno possibile sui bilanci dei Comuni
· La promozione di accoglienza nelle comunità con lo sviluppo dell’affido famigliare come alternativa alla comunità
In quest’ultima direzione e nei processi di sviluppo di una comunità accogliente e inclusiva sono invitati ad operare Enti locali che possono concretamente promuovere opportunità di accoglienza, anche diffuse, e attivare processi di inclusione sociale che portano la comunità a confrontarsi con esperienze culturali diverse e uguaglianza nella fruizione dei diritti umani.
In relazione al diritto all’istruzione la norma incentiva l’attivazione di specifiche misure, a decorrere dal momento dell’inserimento del minore nelle strutture di accoglienza, da parte delle istituzioni scolastiche e delle istituzioni formative accreditate dalle regioni idonee a favorire l’assolvimento dell’obbligo scolastico e formativo da parte dei minori, anche mediante convenzioni volte a promuovere specifici programmi di apprendistato, nonché la predisposizione di progetti specifici che prevedano il coinvolgimento dei mediatori culturali.
Le linee guida emanate dal MIUR nel febbraio 2014 dedicano attenzione ai Bambini Stranieri non accompagnati per i quali si deve tenere presente la loro storia di sofferenza e aspetti diversi delle competenze anche di tipo linguistico. “Per il loro inserimento di dovrà tener conto che, a causa delle pregresse esperienze di deprivazione e abbandono, anche le competenze nella loro lingua d’origine potranno risultare fortemente limitate rispetto all’età anagrafica dell’alunno, rendendo necessaria l’adozione di strategie compensative personalizzate.
Come componente della Commissione Istruzione e Cultura voglio in particolare sottolineare l’importanza del riferimento specifico al momento educativo e della formazione non solo come fondamentali contesti di inclusione ma anche nella dimensione di emancipazione sociale dai gravi pericoli in cui i soggetti particolarmente vulnerabili come i MSNA possono incorrere.
La scuola quindi ma anche i percorsi di formazione professionale con inserimento in tirocini lavorativi, rappresentano un’opportunità per minori stranieri che in tal modo possono trovare spazio nella comunità e maturare un reale inserimento sociale e offrire sostegno alle comunità di origine con la dignità di una remunerazione.
Anche per esperienza legata alla mia precedente attività amministrativa desidero sottolineare, in particolare, la promozione dell’affidamento familiare, che, oltre a rispondere agli obiettivi di integrazione ed inclusione, consente ai bambini ed ai ragazzi di vivere un’esperienza in una famiglia. Una famiglia che può rappresentare un riferimento necessario e davvero insostituibile soprattutto nei casi di minori di tenera età.
Pur nella consapevolezza che i problemi relativi ai flussi migratori rappresentano un tema di grande complessità questa legge potrà sicuramente garantire una maggiore protezione ai Minori non accompagnati, sostenere gli Enti Locali (per cui si limita la quota di compartecipazione al 5%) con disponibilità di risorse e una programmazione di interventi e servizi nell’ambito di una condivisione di funzioni, ruoli e responsabilità da parte degli Enti coinvolti quali Questura, Prefettura, Comunità d’accoglienza, Tribunale per i minorenni, Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, terzo settore, associazioni.
Il recente rapporto di Greta, l’organo del Consiglio d’Europa composto da esperti anti-tratta, riconosce l’importanza di questo nostro provvedimento che razionalizza il sistema di accoglienza dei minori non accompagnati in tutti i suoi aspetti contrastando efficacemente l’insinuarsi della criminalità basata sullo sfruttamento e la tratta di esseri umani. Il rapporto ci esorta a concludere l’iter di approvazione.
Chiediamo anche noi però all’Europa di non lasciare l’Italia sola in prima linea a gestire il difficile fenomeno delle migrazioni epocali che possono essere affrontate in un modo efficace soltanto se l’Europa e’ unita in un progetto politico di accoglienza e integrazione.
Nessuna bambina, nussun bambino dovrebbe approdare sulle nostre coste ed affrontare SOLA E SOLO percorsi di vita incompatibili con una qualsivoglia idea di civiltà. Il riconoscimento di uguali diritti per chi ha diritto a tutele rafforzate.
Ringrazio infine Il relatore Senatore Mazzoni, che come vicepresidente della commissione Diritti umani e come componente della prima Commissione ha lavorato con impegno, Ringrazio il Governo e tutti I colleghi che anche provenienti da culture politiche diverse sii sono operati per l’approvazione di questo importante provvedimento che rappresenta un grande passo di civiltà.
Grazie.