“Novara e la sua provincia hanno vissuto direttamente le conseguenze, anche drammatiche, legate al bullismo, in tutte le sue forme. Il nostro territorio ha saputo reagire con esperienze positive di formazione, attivando progettualità educative, nelle scuole di ogni ordine e grado, in rete con i servizi e le associazioni locali”. La Senatrice Elena Ferrara torna sulla recente aggressione del gruppo di scout di Corbetta, avvenuta a Novara domenica scorsa. La violenza gratuita dei bulli è stata segnalata dal deputato Pd Francesco Prina, padre di una delle vittime e già sindaco di Corbetta, al primo cittadino e al questore di Novara per informarli dell’accaduto. “Il Sindaco Andrea Ballarè ha confermato la piena disponibilità della Città, non solo per individuare i responsabili, ma anche per comprendere la natura di un’ostilità verso il diverso – continua la parlamentare novarese – che, a fronte dei pochi chilometri che separano i due Comuni, appare ancor più allarmante”. Un precedente che non può essere sottovalutato. “Da circa tre anni sono impegnata quotidianamente contro bullismo e cyberbullismo. Un percorso condiviso con tutte le istituzioni e i soggetti preposti al contrasto del fenomeno: dai Ministeri competenti alla Polizia di Stato e tutte le Forze dell’Ordine impegnate nella sensibilizzazione nelle scuole sull’intero panorama nazionale”, spiega l’esponente Democratica. Associazioni, servizi territoriali e professionisti in campo giuridico, sanitario e pedagogico sostengono con forza e competenza quanto relegare certe dinamiche a semplici ragazzate sia sbagliato e controproducente per gli stessi responsabili. “Soprattutto quando si parla di minori, perché – aggiunge la Senatrice Ferrara – si rischia di legittimare la traduzione della propria aggressività sul piano della violenza e della prevaricazione dell’altro, a maggior ragione quando diverso da sé”.
La parlamentare novarese, prima firmataria del ddl a “prevenzione e contrasto del cyberbullismo”, è stata chiamata a presentare i contenuti del disegno di legge nel corso di oltre 50 incontri nelle scuole e nelle singole realtà locali del nostro Paese. “Un’esperienza di confronto continua dalla parte degli studenti, spesso più consapevoli di quanto non lo siano gli adulti”, commenta Ferrara. Tendenza che trova conferma nell’indagine Censis, in collaborazione con la Polizia postale: l’81% dei circa 2000 dirigenti scolastici interpellati sostiene che la gran parte dei genitori considera gli episodi di bullismo online uno scherzo tra ragazzi. “Una percezione che riguarda tutta la sfera del bullismo, spesso accompagnato da veri e propri set allestiti per diffondere le gesta degli aggressori e ottenere like e notorietà – precisa Ferrara”. Un problema culturale, quindi, da affrontare come tale. “L’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità, alla parità di genere e all’uso consapevole della Rete, unite alla promozione delle pratiche artistiche e musicali all’interno dell’attività scolastica – spiega la Senatrice – sono tutti elementi richiamati dalla legge 107 che interessano da vicino la relazione tra pari”. Le istituzioni possono fare molto, ma risulta fondamentale il ruolo della comunità. “Le nuove generazioni vanno accompagnate in un percorso di cittadinanza, anche digitale, da costruire insieme. Perché la libertà di espressione, come pure il crescente bisogno di affermazione legato ad una società selettiva e sempre connessa – conclude Elena Ferrara – non può prescindere dal rispetto dell’altro”.