Elena Ferrara

Ferrara: “Sul latte in polvere tanta disinformazione, la vera sfida è nel consumo consapevole”

La Senatrice di Oleggio rassicura i produttori: “nessun rischio per le nostre tipicità”

“Nessun rischio per le produzioni DOP e IGP, nessun obbligo a produrre formaggi con il latte in polvere”. La Senatrice Elena Ferrara, già componente della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama, interviene a fronte della diffida da parte della Commissione Europea per l’utilizzo del latte in polvere nella filiera lattiero-casearia. “Da sempre sono a fianco dei produttori e, anche in questo caso, sostengo con forza la battaglia di Coldiretti e di Slow food. Sui giornali si questi giorni, però, ho letto dichiarazioni fuorvianti circa presunti rischi legati alla richiesta dell’Europa rispetto alle nostre produzioni tipiche”, commenta la parlamentare piemontese, già sindaco di Oleggio, la città della provincia di Novara celebre per la sua fiera dell’Agricoltura.

L’Italia, per comunicare le prime osservazioni all’ipotesi d’infrazione 4170, ha ottenuto dall’Europa una proroga fino al prossimo 29 settembre. Il Ministro competente, Maurizio Martina, e il suo Vice, Andrea Olivero, hanno però anticipato che la direttiva non impone in alcun modo di produrre con latte in polvere . “La norma europea – chiarisce la Senatrice Ferrara – non può essere armonizzata, proprio in funzione delle tutele che la legge Italiana garantisce alle sue eccellenze, che nel settore interessato superano, per numero e qualità, anche quelle francesi”. Rispetto alla libera circolazione del latte in polvere, il Governo ha precisato come in Italia non vi siano le restrizione all’importazione lamentate dalla Commissione europea, tanto che il nostro Paese è il quarto importatore a livello comunitario. “Fino alla scadenza della proroga – aggiunge la Senatrice Democratica – ci sarà modo di approfondire la questione in Parlamento e di proseguire nel confronto con tutte le componenti della filiera, ma questa vicenda ci insegna una volta di più quanto la salute del Made in Italy dipenda non tanto e non solo dalle norme e dalle battagli in sede Ue, quanto dalla diffusione di un’informazione corretta e dalla promozione di una maggiore consapevolezza nei consumatori”. A vantaggio dei produttori e nel segno della piena trasparenza, Ferrara richiama all’esigenza di garantire che sull’etichetta sia ben specificato l’utilizzo o meno del latte in polvere, che però, come detto, non può riguardare DOP e IGP. “Quando si compra un alimento, anche non di eccellenza, i cittadini vanno aiutati e spronati a controllare le etichette, per poter scegliere in modo consapevole”, osserva la Senatrice. Una cultura che garantirebbe il giusto riconoscimento a chi produce nel rispetto della tradizione. “Anche se non acquistiamo Dop o Igp – conclude Elena Ferrara – nelle fasi di trasformazione per ottenere i prodotti lattiero-caseari, la genuinità dei prodotti non sofisticati è sempre auspicabile rispetto all’uso di materie prime lavorate, a prescindere dall’Europa”.

Fino alla scadenza della proroga ci sarà sicuramente modo di approfondire la questione in Parlamento e di proseguire nel confronto. Proprio giovedì 23 luglio a seguire l’annuncio fatto dal ministro dell’Agricoltura, il Senato si è espresso. Nel corso dell’approvazione della legge europea 2014, l’Aula di Palazzo Madama ha infatti approvato un ordine del giorno che impegna il governo a prendere ogni iniziativa necessaria, in sede Ue, per ribadire la legittimità della normativa italiana. L’odg proposto da Sinistra Ecologia Libertà è stato accolto da tutti i senatori, uniti nella difesa del sistema produttivo lattiero caseario italiano. La collega Maria Teresa Bertuzzi, resoconto stenografico, ha poi ribadito come non esista alcun diktat dall’Europa ma che, anzi, l’Italia continuerà a lavorare per la tutela della qualità dei propri prodotti.

 

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