Un saluto a tutti i presenti, ai soggetti promotori e organizzatori della serata e all’ospite Paolo Attivissimo con cui sto condividendo tanti eventi in tutta Italia per una battaglia comune di prevenzione e contrasto ad un uso inconsapevole della rete.
Purtroppo i lavori d’aula non mi permettono di essere presente questa sera sebbene abbia seguito da vicino l’avvio del progetto FRAGILE MANEGGIARE CON CURA che considero il risultato di una buona pratica di rete in quanto coinvolge le Amministrazioni Comunali, le Autonomia scolastiche, L’Enaip, i servizi socio-assistenziali, la Polizia municipale e il Comitato Genitori.
Non è un caso che sia stato pensato ad Oleggio. La storia di Carolina ha interrogato con tanta angoscia tutta la comunità a partire dal mondo della scuola. Ma certo il fenomeno pone sempre nuovi ulteriori motivi di riflessione che hanno a che vedere non solo con l’educazione, ma con la messa in sicurezza dei dati personali e, non ultimo, con la nostra etica sociale.
Sono tanti ormai i casi che ci hanno insegnato quanto l’uso distorto del Web possa gravare sui nativi digitali. Internet, che negli anni ha aumentato la distanza generazionale, oggi ci obbliga a recuperare il rapporto adulto-minore. Non tanto sulla base della conoscenza degli strumenti e dell’utilizzo dei device, quanto nel preservare il loro diritto di crescere, imparare, sbagliare senza restare intrappolati nella maglia della Rete. Insegnando loro che i social network non sono un mondo parallelo e anonimo come molti pensano, ma che gli effetti delle loro relazioni virtuali si traducono sempre sul piano reale. Il web è bello, ma bisogna saperlo usare!
Le nostre ragazze e i nostri ragazzi ne stanno prendendo coscienza.
Intervengo nelle scuole di tutta Italia e mi sono resa conto che, in questi due anni, la situazione è cambiata: c’è maggior coscienza del problema proprio a partire dal mondo scolastico. Una recente ricerca per la Polizia di Stato riporta, infatti,che ben 2 alunni su 3 chiedono più formazione a scuola. Esigenza peraltro sentita anche da parte di genitori e docenti che diventa oggetto di attenzione anche nel disegno di legge La Buona Scuola.
Il nostro Paese ha però bisogno di una normativa specifica per prevenire e contrastare il fenomeno che presenta una sua complessità e coinvolge molti Ministeri oltre a quello dell’Istruzione per esempio quello della Giustizia se pensiamo all’aspetto della responsabilità penale o quello della salute se pensiamo alle dipendenze che si stanno manifestando.
La prima Commissione in Senato ha approvato da alcune settimane, all’unanimità, il disegno di legge 1261 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” a mia prima firma; l’augurio è che il provvedimento sia presto calendarizzato per l’approvazione in aula.
Nel frattempo è necessario non rimanere fermi: il progetto Fragile – maneggiare con cura che vede l’I.C. Verjus nel ruolo di capofila, è stato individuato dal Ministero Istruzione Università e Ricerca come progetto pilota. Sarà per questo presentato al Senato a Roma come esempio di buona prassi educativa il prossimo 13 aprile in occasione dell’illustrazione ufficiale delle Linee di Orientamento per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo a cura del Ministro Giannini.
Aspetto quindi a Roma i referenti del Progetto in occasione di questo importante evento che mi vede coinvolta in prima persona come referente sul cyberbullismo della Commissione Diritti Umani .
Ringrazio l’Amministrazione Comunale di Oleggio e l’Assessore Bonini per avermi dato l’opportunità di augurare buona serata e buon lavoro a tutti.