“L’incontro tra il Sen. Maurizio Gasparri e il papà della ragazza offesa su Twitter, con le scuse del Vicepresidente del Senato, rappresenta un segnale distensivo, ma la politica deve recuperare il suo senso morale, soprattutto se parliamo di minori”. Così la Senatrice democratica Elena Ferrara, prima firmataria del ddl per il contrasto al cyberbullismo, commenta l’ultimo episodio di una lunga serie di attacchi online che caratterizzano questa legislatura. “La vera notizia sono le scuse di Gasparri – aggiunge la Senatrice – mentre altri autori di post non meno gravi non hanno avuto neppure il coraggio di fare un passo indietro. L’episodio resta comunque inaccettabile, perché rivolto a un soggetto minorenne, quasi legittimando condotte che il mondo educativo cerca di contrastare non senza difficoltà, richiamando all’attenzione proprio le istituzioni”. Linguaggi violenti e denigratori, che nascono spesso dallo scontro politico, “dagli insulti razzisti al Ministro Kyenge alla violenza inaudita contro la Presidente della Camera Laura Boldrini; non ultime le squallide battute sui social durante il ricovero di Bersani”, ricorda Ferrara. Oggi la forma non è solo un fatto di protocollo e la comunicazione real-time impone di usare le parole con rispetto e senso di responsabilità. Da qui l’auspicio che il disegno di legge a tutela dei minori sul web, proposto dal Partito Democratico e nello spirito condiviso dall’intera Aula, possa essere discusso quanto prima in Senato; proprio oggi, infatti, scade il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, dove il testo è assegnato. “Nella rete non c’è contesto e, sopratutto i più giovani, faticano a discernere il paradosso dall’offesa, lo scherzo dalla violenza. Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi e le loro famiglie a costruire un senso comune di cittadinanza digitale, a cominciare dalla formazione scolastica”.