Valorizzare la formazione musicale per la crescita dell’individuo, inquadrare e riconoscere la figura professionale del musicista, difendere la qualità artistica, della ricerca e dell’innovazione nella musica, sono state queste le tematiche affrontate nel convegno “Musica e formazione: il mondo del Jazz” che si è tenuto ieri a Roma nella Sala ISMA del Senato.
Hanno aperto l’incontro Andrea Marcucci, Presidente della VII Commissione Istruzione e beni culturali del Senato, e Francesca Barracciu, sottosegretaria di stato del MiBACT, che hanno sottolineato l’attenzione del governo e del ministro Franceschini al mondo del Jazz, a cui è stato destinato un finanziamento apposito oltre al Fondo Unico per lo Spettacolo.
All’evento, organizzato su iniziativa della senatrice Pd Elena Ferrara, prima firmataria del DDL 1365 sulla valorizzazione della formazione musicale ed artistica nell’istruzione, hanno partecipato: Franco Caroni, Presidente della Fondazione Siena Jazz, Battista Tofoni, Segretario Europe Jazz Network, Ada Montellanico, presidente Associazione Musicisti Jazz, Antonietta Cerocchi del Conservatorio S.Cecilia, Paolo di Cintio, Scuola Popolare di Musica del Testaccio, e Paolo Fresu, musicista e direttore artistico, il presidente dell’Associazione I-Jazz Gianni Pini e Corrado Beldì fondatore dell’Associazione I-Jazz e organizzatore del Novara Jazz. Una rassegna quest’ultima che, ha spiegato Beldì, «conferma come i festival di qualità portino importanti ricadute sui territori che li ospitano sotto il profilo culturale, economico e turistico».
«E’ opportuno fare una riflessione sui problemi e le opportunità che riguardano sia il mondo della produzione che quello della formazione – ha sottolineato nel suo intervento la senatrice Ferrara – senza dimenticare l’importanza del “fare rete” tra le istituzioni nazionali ed europee, le associazioni e, più in generale, tra tutti i soggetti del comparto musica».
Al convegno hanno preso parte anche molti dei parlamentari che aderiscono al intergruppo “Per la Musica” e molti operatori, con responsabilità nazionali e internazionali.
Molto apprezzato l’intervento di Paolo Fresu. «La musica – ha affermato il noto musicista – ci mette in relazione col pensiero e ci rende migliori. Investire nella musica vuol dire investire sui singoli individui. Spesso gli investimenti si sono rivolti alla musica del passato, che giustamente dobbiamo tutelare, ma è opportuno oggi, investire sul presente per garantirci il futuro».