Dopo la lettera di appello alla “lotta armata” indirizzata al movimento No Tav, con nuove minacce nei confronti del Senatore Stefano Esposito, del capo della Digos Giuseppe Petronzi e dei giornalisti Massimo Numa (La Stampa), Paolo Griseri (Repubblica) e Bruno Babando (Lo Spiffero), arriva un’altra notizia di un grave atto intimidatorio. Nel piccolo centro del Torinese di Castellamonte sono comparsi manifesti funebri, che annunciano l’imminente funerale del consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico, Pasquale Mario Mazza. Una minaccia che, secondo lo stesso annuncio, sarà consumata il 15 agosto nella stessa località in cui Mazza si trova in vacanza con moglie e figlia, peraltro anch’esse citate espressamente sui manifesti.
Notizie inquietanti, che arrivano dal cuore del Piemonte. Gravi episodi che affronteremo nella Commissione parlamentare d’inchiesta sulle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali, presieduta dalla Senatrice Doris Lo Moro. Il fenomeno è in crescita, non solo ai danni degli amministratori locali: negli ultimi otto anni sono più di 1800 i giornalisti che hanno subito minacce a vario titolo. E’ doveroso dare segnali di vicinanza concreta a chi quotidianamente, lontano dai riflettori, anche nella stessa città di Novara, si è speso e continua a lavorare in prima linea per la propria comunità, a tutela della legalità. Per questo nell’autunno prossimo, è prevista una missione della Commissione parlamentare nei territori del Nord Ovest.
Dai banchi del consiglio comunale di Castellamonte, Mazza aveva impedito la cessione di una palestra comunale a un’azienda in odore di criminalità organizzata e segnalato alla Magistratura dei lavori pubblici assegnati senza gara d’appalto. Atti in seguito ai quali aveva già ricevuto una prima minaccia, in forma di lettera anonima.
Si allunga così la lista degli amministratori locali oggetto di intimidazioni, per una Regione sempre più colpita da inchieste contro la criminalità organizzata: dall’operazione Minotauro al sequestro della cava di Chiomonte del luglio scorso.
Esprimo alle vittime di atti intimidatori tutta la mia solidarietà e la mia piena disponibilità. Invito tutti loro a continuare con coraggio e onestà nei loro percorsi di ricerca della verità e di tutela del bene comune, ciascuno secondo il proprio ruolo e con le proprie competenze.