Missione compiuta. Il Senato rimette ordine sul fronte del gioco d’azzardo. Dopo il discusso e discutibile emendamento al decreto Salva Roma che penalizzava i Comuni e Regioni “no slot” abbiamo rimediato a quello scivolone come promesso dal Premier Enrico Letta e sollecitato dal segretario del PD, Matteo Renzi. L’approvazione del disegno di legge sulla delega fiscale ha fornito, infatti, l’opportunità di mettere mano al complesso mondo del gioco intervenendo sull’articolo 14 che prevede che tutte le disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici debbano essere riordinate in un codice, una sorta di testo unico sui giochi.
L’articolo in questione si concentra in particolare sugli abusi introducendo, ad esempio, la revisione degli aggi e dei compensi con un livello di progressività legata ai volumi della raccolta o la razionalizzazione territoriale improntata alla concentrazione dei presidi di raccolta in ambienti più sicuri, controllati e circoscritti, sulla base delle pianificazioni che dovranno essere adottate dai Comuni. Un testo chiaro, stringente, migliorato dal passaggio in aula.
In primo luogo è stato accolto l’emendamento che prevede il divieto della pubblicità nelle trasmissioni radiofoniche e televisive per i giochi con vincite in denaro che inducono comportamenti compulsivi. Gli spot dovranno rispettare i principi, molto restrittivi, fissati dalla Comunità Europea sulla tutela dei minori. Non solo, contestualmente è stato istituito un fondo finalizzato al contrasto del gioco d’azzardo patologico. Ogni anno con la legge di stabilità, sarà definita la dotazione di tale fondo anche grazie a modifiche alla disciplina fiscale dei giochi pubblici.
Due emendamenti accolti e un importante ordine del giorno approvato il bilancio. Il documento impegna il Governo a regolamentare l’uso delle slot o analoghe apparecchiature non consentendone l’uso in caso siano collocate a meno di 500 metri dalle scuole, negli orari di ingresso e uscita degli studenti. Un percorso intrapreso da molte amministrazioni locali tra cui Regione Piemonte. L’assemblea di Palazzo Lascaris, infatti, ha già introdotto il divieto di istallare le slot a meno di 500 metri da scuole, oratori, centri sportivi, ospedali, case di riposo e di cura. Una proposta del gruppo regionale del PD accolta dall’assemblea come quella di prevedere sgravi fiscali per gli esercizi che decidono liberamente di eliminare le slot dai locali e l’aumento dello 0,92% dell’Irap per quegli esercizi che, invece, manterranno l’istallazione dopo il primo gennaio 2015.
Come membro della Commissione Agricoltura accolgo, inoltre, con soddisfazione la norma sull’Ippica. Attesa da tempo e di cui si è molto discusso proprio in commissione. Tra gli interventi di maggior rilievo la modifica della disciplina degli organi di governo dell’Unione Ippica Italiana, che dovranno rappresentare in egual misura associazioni di categoria rappresentative degli allevatori, dei proprietari di cavalli e delle società di gestione degli ippodromi; il rafforzamento di funzioni di regolazione e controllo delle corse ippiche in capo al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali; l’istituzione di una struttura per i controlli antidoping che goda del riconoscimento ai massimi livelli delle autorità ippiche internazionali in stretta collaborazione con il dicastero della sanità per evitare che si verifichi la condizione di controllore e controllato.
Dal Senato stretta al gioco d’azzardo
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