Come volevasi dimostrare. Il teorema dell’inconcludenza è confermato oltre ogni ragionevole dubbio. L’Idrovia Milano – Locarno, a detta dei Presidenti di Regione, Roberto Cota, e Provincia, Diego Sozzani volàno del turismo novarese in vista di Expo 2015, non porterà purtroppo nemmeno uno dei milioni di visitatori attesi all’Esposizione universale che avrà sede alle porte di Milano. «Non che l’idea fosse priva di potenzialità, il problema – commenta la senatrice democratica Elena Ferrara – è che nel migliore dei casi la “via d’acqua” sarà navigabile del 2016».
Un anno di ritardo per un progetto messo nero su bianco con largo anticipo e rimasto confinato su carta, nonostante l’annuncio del via libera di Regione e Provincia risalga al 2011. «L’accordo di programma sottoscritto solo lo scorso dicembre, smorza ogni speranza di valore aggiunto per il novarese, così come per il Piemonte, legato all’Expo di Milano: 13,5 milioni di euro stanziati dalla Regione per una chiusa che non porterà alcuna ricaduta se non tra più di due anni». Elena Ferrara sottolinea che in periodi di risorse al contagocce ogni spreco è un danno per il territorio. «Non ci sono dubbi – prosegue la Senatrice – riguardo l’importanza del recupero di una storica via navigabile in linea con il potenziale attrattivo del nostro territorio. A fronte della consegna dei lavori non prima del 2016 sono convinta sarebbe stato opportuno puntare su un collegamento utile, da subito, per sfruttare il flusso di visitatori che affluiranno a pochi chilometri dal Novarese tra poco più di un anno».
Questione di numeri, questione di scelte politico-amministrative. «La conca di navigazione di Varallo Pombia richiede un investimento – argomenta Ferrara – pari alla cifra utile per realizzare il ponte sul Ticino di Oleggio. Un progetto pronto, grazie all’Amministrazione Vedovato a Palazzo Natta, rimasto per troppo tempo chiuso nel cassetto, mentre la Giunta Sozzani inseguiva la chimera di una bretella autostradale: un inutile doppione dell’infrastruttura realizzata su sponda lombarda».
Un peccato di scarsa programmazione che, nel caso l’opera fosse stata inserita tra quelle prioritarie finanziate con il Decreto del Fare, avrebbe immediatamente decretato la propria esclusione. «La mancanza di immediata cantierabilità per il progetto sarebbe stata determinante; verrebbe da dire che per fortuna non ci siamo riusciti». Elena Ferrara ricorda che, nel tavolo condiviso con Regione Piemonte e i Parlamentari del territorio per l’individuazione delle opere finanziabili con il Decreto, ha perorato, come unica rappresentante del Novarese, il caso del collegamento con la Lombardia. «Un’occasione persa considerato che l’opera avrebbe tutte le caratteristiche necessarie: gli amministratori del territorio hanno scelto di puntare sulle vie d’acqua e ora rimaniamo all’asciutto». L’ordine del giorno approvato in Senato lo scorso luglio, infatti, mette di fatto il ponte sul Ticino di Oleggio in lista d’attesa. «Una buona notizia comunque – conclude Ferrara – se dei fondi ci saranno andranno a finanziare il progetto. Invece di lanciarsi in annunci azzardati è il caso di monitorare l’iter del Decreto per verificare qualsiasi occasione di finanziamento ad un’opera che il territorio attende da troppo tempo».
Idrovia e ponte di Oleggio, Novara resta a bocca asciutta
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