Chiediamo che non si lasci nulla di intentato per l’approvazione della legge sullo ius soli e per questo oggi comincio la staffetta di digiuno. Voglio ringraziare il Ministro Graziano Delrio per aver aderito all’iniziativa, promossa da oltre 800 insegnanti e che ho rilanciato insieme al Presidente Luigi Manconi e il collega Paolo Corsini. Ho sentito spesso dire nelle ultime settimane che il via libera alla legge potrebbe incidere sul prossimo esito elettorale: io credo che chi fa politica debba pensare a fare la cosa giusta, a rispettare fino in fondo la fiducia che l’elettorato gli ha accordato. Quella sullo ius soli è una legge giusta e mi dispiace profondamente che sia oggetto di costante strumentalizzazione politica ed ideologica. La norma in attesa di discussione al Senato prevede che un bambino nato in Italia diventi automaticamente italiano se almeno uno dei due genitori si trova legalmente in Italia da almeno 5 anni.
Se il genitore comunque in possesso di permesso di soggiorno non proviene dall’Unione Europea, deve anche avere un reddito non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale; disporre di un alloggio che risponda ai requisiti di idoneità previsti dalla legge; superare un test di conoscenza della lingua italiana. Si tratta di ragazzi che parlano la nostra lingua, spesso solo quella. Ragazzi che frequentano le nostre scuole, ma che non possiamo chiamare connazionali. Un paradosso legato ad un anacronistico diritto di sangue che poco o nulla ha a che spartire con l’adesione ai valori costituzionali, quello della dignità umana e dell’affermazione dei diritti inviolabili della persona.
Una comunità integrata, solidale, aperta e positiva, sarà più forte, moderna e, soprattutto, sicura. L’integrazione non può danneggiare nessuno, se non chi fa leva sulla paura e la xenofobia per trovare facili consensi. Lo dico chiaramente: lo Ius Soli non “garantisce” bensì “conferisce” la cittadinanza ai soggetti minorenni di quelle famiglie che dimostrano di compartecipare alla nostra cultura, di rispettarne le regole e i doveri.