Semplificazione, riduzione della burocrazia e valorizzazione della vitivinicoltura italiana. Queste le tre linee guida del Testo Unico del vino approvato dal Parlamento; un risultato importante raggiunto grazie al costante lavoro al fianco delle associazioni di categoria del settore e che affronta ogni fase della filiera: dalla produzione alla commercializzazione. Il comparto nel 2015 ha consentito un fatturato record di 9,7 miliardi, di cui 5,4 miliardi nell’export. Si tratta di un’eccellenza assoluta del made in Italy che aspettava da tempo un intervento legislativo che mettesse ordine negli oltre 90 articoli sparsi in diverse norme che finora hanno regolato il settore. Tra i punti caratterizzanti le semplificazioni per le comunicazioni all’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari, la facoltà per i soli vini Dop ed Igp di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità e il riferimento a una zona geografica, e ancora la salvaguardia dei vigneti storici al fine di promuovere interventi di ripristino, recupero e salvaguardia e la semplificazione dei controlli. Elemento quest’ultimo su cui ho avuto modo di confrontarmi direttamente, nel lavoro svolto in Commissione Agricoltura, con i produttori che riconoscono l’importanza dei controlli per salvaguardare la qualità complessiva del prodotto, ma lamentavano una moltiplicazione di organi ed enti di verifica. Un comparto che va valorizzato ad ogni livello: in quest’ottica ho accolto molto positivamente la decisione di Regione Piemonte di proteggere la vocazione agricola e vitivinicola di qualità del territorio di Carpignano Sesia opponendosi ai progetti di perforazione e ricerca di idrocarburi in quell’area.
La risicoltura, un grande avvenire dietro le spalle?
Sempre in tema di Agricoltura lo scorso 14 novembre ho partecipato al convegno “La risicoltura, un grande avvenire dietro le spalle?“, in occasione degli 85 anni dell’Ente Nazionale Risi. Un momento per ricordare l’importanza culturale ed economica del riso nel nostro territorio. Ai tanti addetti ai lavori ho ricordato quanto fatto negli ultimi anni dal Parlamento per la promozione del Made in Italy, a partire dalla legge sul mercato interno attesa da 58 anni e dalla politica attiva in sede europea portata avanti dal Ministro Martina per far fronte comune contro l’agguerrita concorrenza del sud est asiatico. Guarda il video del mio intervento.