Nei giorni della scomparsa del Presidente e Senatore a vita Carlo Azeglio Ciampi, riconoscendo il suo significativo intervento di valorizzazione dei simboli legati alla Patria, come presupposti del rafforzamento di identità nazionale ed europea, con altri colleghi Senatori ho scelto di presentare il disegno di legge “Riconoscere l’inno di Mameli ‘Fratelli d’Italia’ come inno ufficiale della Repubblica”. Lo stesso Presidente Ciampi nel corso del suo mandato decise di rilanciare l’inno, sottolineandone l’essenza di “canto di libertà di un popolo che, unito, risorge dopo secoli di divisioni e di umiliazioni”. Il componimento di Mameli merita, dopo 70 anni di provvisorietà, un riconoscimento legislativo quale testimonianza del cammino di riscatto dagli invasori e del processo di autodeterminazione del popolo italiano per un’Italia libera, unita e repubblicana: ciò accade già con il Tricolore, tutelato e riconosciuto dalla Costituzione al suo articolo 12. Sappiamo che la scelta, risalente al dopoguerra, ha registrato un dibattito sulla opportunità di rendere il Canto degli Italiani inno ufficiale de iure della Repubblica Italiana. Oggi a distanza di 70 anni dal 12 ottobre 1946 quando, durante il Consiglio dei ministri presieduto da Alcide De Gasperi, ne fu acconsentito l’uso provvisorio, esso merita l’approvazione di una legge che sancisca lo stato di fatto a fronte di un riconoscimento in tutte le sedi istituzionali. I tempi sono ormai maturi.
120 anni dalla nascita di Sandro Pertini e 150 dall’inaugurazione del Canale Cavour
In questi giorni ricorrono inoltre due anniversari cui ho piacere ricordare con voi per l’alto significato che hanno avuto per la storia della Repubblica Italiana. Ricorrono infatti i 120 anni della nascita di Sandro Pertini e i 150 anni dall’inaugurazione del Canale Cavour. Il Presidente Sergio Mattarella ha dunque deciso di portare il saluto degli italiani dapprima a Stella, in provincia di Savona, dove ha posato una corona d’alloro sulla tomba di Pertini per poi visitare la casa natale del Presidente partigiano. “Ciò che abbiamo ricevuto da Pertini e dalla sua generazione è proprio la capacità di riconoscere il bene comune e di trovare i necessari momenti di unità, pur nell’asprezza del confronto quotidiano”, ha spiegato il Capo dello Stato. Un messaggio che ha poi ribadito nel corso della sua visita a Vercelli per le celebrazioni dei 150 anni del Canale Cavour, una delle maggiori vie d’acqua artificiali italiane, lungo 83 km e inaugurato nel 1866. “E’ stata la prima grande infrastruttura del Regno d’Italia – ha spiegato Mattarella nel corso delle celebrazioni cui ho avuto il piacere di partecipare anch’io – il canale Cavour ha consentito l’esistenza di ecosistemi delicati insieme al progresso di produzioni agricole specializzate di grande qualità, a iniziare da quella del riso”. Un processo di modernizzazione e di riforme che ha permesso al Piemonte e all’Italia di inserirsi a pieno titolo nel contesto europeo.