«Un provvedimento importante per rafforzare la tutela dei lavoratori, impedire lo sfruttamento e colpire le organizzazioni criminali che gestiscono quella che possiamo definire a tutti gli effetti una tratta di esseri umani, spesso stranieri, più vulnerabili quando irregolari». La senatrice Elena Ferrara commenta così l’approvazione in prima lettura in Senato del disegno di legge n. 1201 per il contrasto al caporalato. «Il testo, riformulato dalle Commissioni riunite del Senato – spiega Ferrara – riscrive il reato definendo anche una responsabilità per le imprese che impiegano mano d’opera in condizioni di sfruttamento e predispone politiche di prevenzione e contrasto al fenomeno con la rete del lavoro agricolo di qualità». Una norma che non può essere ulteriormente rimandata se si considera che gli ultimi rilevamenti restituiscono dati impressionanti: circa 300mila persone coinvolte, un’economia sommersa che distorce mercato e concorrenza. «Sono molti i territori a rischio, anche il Piemonte, in particolare nel periodo della vendemmia, come hanno evidenziato alcune inchieste giornalistiche a partire dalla scorsa estate. Non è un caso che la Regione abbia avviato un percorso di approfondimento su questa specifica tematica in commissione legalità» precisa Ferrara. «All’approvazione al Senato – conclude la Senatrice Democratica – deve seguire in tempi brevi quella alla Camera così che diventi effettivo al più presto il reato di grave sfruttamento dell’attività lavorativa che prevede l’arresto obbligatorio in flagranza, la reclusione da tre ad otto anni e una multa di 9.000 euro per ogni lavoratore impiegato, con ulteriori aggravanti se tra le persone occupate ci sono minori o stranieri irregolari».
Stop al caporalato, il Senato dice sì alla nuova legge
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