Il mondo della scuola, delle istituzioni, dei servizi per i minori e della politica incontra le aziende new media verso un impegno comune contro il cyberbullismo. L’evento è organizzato dall’Intergruppo parlamentare “Innovazione” giovedì 19 maggio alle ore 14,30 presso la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati. Ad un anno esatto dall’approvazione unanime in Senato del disegno di legge 1261 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”, il provvedimento è ora in procinto di essere discusso nell’Aula di Montecitorio dopo i passaggi nelle Commissioni congiunte Affari Sociali e Giustizia. La proposta di legge 3139 recepisce come testo base il ddl licenziato da Palazzo Madama e integra alcuni dei punti delle altre iniziative legislative pervenute da diversi gruppi parlamentari.
“Come Intergruppo Innovazione abbiamo lavorato per mesi – commenta il coordinatore Antonio Palmieri – per preparare questo momento di riflessioni, che sarà ricco di esperti, di esperienze e di proposte. Un punto di (ri)partenza per un tema che è parte di un’emergenza educativa che riguarda tutti, grandi e piccoli”.
I lavori del pomeriggio saranno cadenzati da tre tavole rotonde. Dopo i Saluti delle Vicepresidenti del Senato, Valeria Fedeli, e della Camera, Marina Sereni, è previsto il dibattito sugli aspetti normativi ed esperienze “sul campo” con la Senatrice Elena Ferrara, prima firmataria del ddl 1261, il Prof. Luca Bernardo, Direttore della Casa Pediatrica dell’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano e Marco Valerio Cervellini, Responsabile dei progetti educativi sulla educazione in Rete dei minori della Polizia Postale e delle Comunicazioni. Nello stesso spazio, moderato dal Prof. Cesare Rivoltella, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, le testimonianze degli studenti e dei giovani che si sono distinti per il proprio impegno contro il bullismo, in tutte le sue forme.
“Questa sfida comincia nel 2013 a seguito di un dramma che ha colpito il mio territorio – commenta la Senatrice Ferrara – e mi ha toccato nel profondo”. Un percorso nato in Commissione Diritti Umani e sviluppato con tutti i soggetti coinvolti: dalle Forze dell’Ordine alle associazioni, dalle procure minorili ai colossi del web. “Sono tanti gli stimoli raccolti in questi anni – continua la parlamentare novarese – con oltre 70 incontri in 15 regioni assieme a studenti, genitori, insegnati e formatori che condividono la necessità di garantire nelle scuole la formazione continua all’uso consapevole e positivo del web”. Il disegno di legge istituisce un Tavolo interministeriale per arginare il fenomeno mettendo a sistema competenze e risorse. Dall’attività nelle scuole della Polizia Postale, in tutta Italia da tre anni con la campagna educativa itinerante “Una Vita da Social”, all’impegno del Ministero dell’Istruzione come coordinatore del progetto Generazioni Connesse, il Safer Internet Centre Italiano, cofinanziato dalla Commissione Europea; i principali percorsi di sensibilizzazione risultano coerenti con l’approccio preventivo del provvedimento legislativo. “Ancor prima della sua approvazione – conclude la Senatrice Ferrara – il ddl ha trovato traduzione su diversi piani: dalle linee d’orientamento Miur su bullismo e cyberbullismo alle aperture verso l’educazione alla cittadinanza digitale contenute nella legge 107, fino al primo protocollo d’intesa che individua nella Casa Pediatria del Fatebenefratelli, diretta dal Prof. Luca Bernardo, il primo Centro nazionale a prevenzione e contrasto del bullismo digitale su indicazioni dello stesso Ministero dell’Istruzione”.
Le principali società che operano nel web e nel settore della comunicazione digitale in questi anni hanno dato dei segnali di disponibilità a collaborare con le istituzioni, soprattutto quando si parla di minori. Proprio le aziende saranno protagoniste della seconda tavola rotonda moderata dal giornalista Andrea Pancani, vicedirettore Tg La7. I rappresentanti di Samsung, Facebook, Microsoft e Google Italia illustreranno le soluzioni individuate per contrastare il cyberbullismo. Con loro, Giuseppe Pierro, della Direzione generale dello Studente del Miur, racconterà l’esperienza di “Generazioni Connesse”, che vede collaborare associazioni – Polizia di Stato e aziende nell’interesse dei minori.
L’ultima tavola rotonda del pomeriggio darà spazio ai parlamentari dell’Intergruppo per l’Innovazione tecnologica, che in questa legislatura hanno approfondito il rapporto tra etica e nuove tecnologie: Rosa Maria Di Giorgi e Mauro del Barba per il Senato; Anna Ascani, Milena Santerini e Antonio Palmieri per la Camera.
Le conclusioni dei lavori sono affidate ai Sottosegretari Cosimo Maria Ferri, al Ministero della Giustizia e Gabriele Toccafondi, al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
“Il Governo segue con particolare interesse questo provvedimento e non farà mancare il proprio contributo. Dobbiamo affrontare il bullismo in tutte le sue manifestazioni, tra le quali quella informatica ha oramai assunto dimensioni inaccettabili, e riconoscere un rilievo fondamentale alla prevenzione di tali comportamenti”, commenta Cosimo Ferri. “Decisivo, come previsto nel disegno di Legge già approvato al Senato, il contributo offerto dalla scuola e dall’educazione ad un uso consapevole e responsabile delle nuove tecnologie, in sinergia con l’impronta formativa proveniente dalle famiglie. D’altra parte, alla luce dei gravissimi episodi di cronaca connessi al fenomeno del cyberbullismo, è opportuno – aggiunge il Sottosegretario alla Giustizia – riflettere su tutte le possibilità volte a colpire quelle condotte che possono mettere fortemente a rischio la salute e la crescita dei nostri ragazzi.
Secondo il Sottosegretario Gabriele Toccafondi controllare, orientare, mediare la rete sono al momento una grande sfida educativa. “È necessario analizzare insieme a tutti gli attori coinvolti, istituzioni, genitori, associazioni, scuola, le problematiche che emergono a partire da un uso poco critico e consapevole dei media e proporre strategie di intervento attivo. Perché i social network non sono il problema, sono il catalizzatore che svela, porta alla luce altre problematiche, come appunto a volte l’assenza di dialogo”. In questo senso, l’Onorevole Toccafondi invita a non demonizzare la Rete. “Bisogna educare allo strumento – conclude il Sottosegretario – perché la vera sicurezza non sta tanto nell’evitare le situazioni potenzialmente problematiche quanto nell’acquisire gli strumenti per gestirle. La logica dell’educazione deve essere preferita alla logica delle repressione per gestirle”.