Partecipato e approfondito. L’incontro di ieri sera, martedì 20 ottobre, organizzato dal Pd Novara per illustrare gli aspetti della riforma scolastica recentemente approvata, ha visto la partecipazione di decine di docenti e dirigenti scolastici, che hanno riempito la sala degli specchi dell’Albergo Italia assieme a rappresentanti delle istituzioni locali, della segreteria provinciale del Partito, formatori e cittadini.
«I formatori sono fondamentali per dare più strumenti ai nostri studenti e più autonomia scolastica significa maggior coinvolgimento e senso di responsabilità» ha sottolineato introducendo l’incontro Pietro Mocchetto, già preside e Responsabile Scuola Istruzione e Cultura della segreteria provinciale. «La riforma – ha aggiunto – interviene nel profondo su molti aspetti del sistema istruzione: non possiamo pensare che piaccia subito a tutti, ma rispetto a qualche mese fa la percezione sta cambiando, anche grazie all’attività del Ministero, che ha attivato un canale diretto con gli istituti, per mettere in rete temi e soluzioni, e dei parlamentari. Un metodo che fa ben sperare per il futuro».
Proprio l’impegno di Deputati e Senatori è stato centrale sia nell’eleborazione della riforma che nella restituzione della stessa sui territori. «La scuola è la mia vita e già in campagna elettorale, prima ancora dell’elezione in Senato – ha spiegato la Senatrice Elena Ferrara – ci siamo messi in ascolto raccogliendo stimoli e proposte, dalla definizione di un adeguato piano d’assunzione alla necessità di abbattere la dispersione scolastica; dall’arricchimento del curriculum formativo a politiche adeguate di alternanza scuola lavoro, fino al tema primario dell’autonomia scolastica». Temi che sono stati al centro dell’azione del Governo e delle attività in Commissione Istruzione. «La scuola è finalmente tornata una priorità – prosegue la Senatrice Democratica – lo dimostra la disponibilità, tutt’altro scontata, a recepire la delega alla Cultura Umanistica frutto del lavoro avviato nella VII Commissione di Palazzo Madama e condiviso dalla Camera. I nostri ragazzi vivono un momento particolare, dettato dalla proiezione della società globale sui linguaggi e sulle relazioni». Proprio su questi aspetti si è concentrato l’impegno legislativo della Senatrice, con il disegno di legge per il contrasto al cyberbullismo, ma anche con l’attività legata all’ambito, musicale, artistico e creativo. «Tra gli strumenti per vivere a pieno un sano e proficuo percorso di crescita la cultura e la bellezza risultano indispensabili: non è un caso che siano già stati accreditati i 500 euro per l’aggiornamento culturale dei docenti».
In chiusura dell’incontro l’intervento di Loredana Leoni della segreteria del Sottosegretario Faraone. «La strada aperta dalla legge 107 era bloccata dal centralismo che, negli anni, ha tolto spazio all’autonomia, intesa come strumento per raggiungere obbiettivi precisi in merito a formazione, istruzione ed educazione», ha spiegato Leoni. «Oggi – ha precisato – abbiamo una grande opportunità per far emergere il meglio della scuola, degli studenti e dei territori, ma che senza un modello di valutazione non può trovare efficacia e sviluppo. Dopo questo primo importante step, dal prossimo anno scolastico sarà definito il nuovo Piano triennale, con certezze sull’organico, fondi certi e adeguati e incentivi per fare squadra con il proprio territorio di riferimento, esaltando vocazioni e tradizioni produttive».
Il libro della 107 resta, comunque, aperto: tutte le deleghe recepite dal Governo sulla Riforma saranno esercitate, con audizioni allargate a tutti i soggetti coinvolti. “Alcune sono state avviate con grande anticipo, come quella sull’inclusione degli studenti con disibilità”, ha confermato Leoni. Un riscontro che ha portato la platea a chiedere di organizzare altri appuntamenti, per continuare a confrontarsi sui metodi e sulle opportunità che la riforma offre ai singoli istituti, anche in rete fra loro, a partire dall’alternanza scuola lavoro. “Uno strumento indispensabile – ha concluso Ferrara – per dare corpo e concretezza alla formazione scolastica e alla sinergia con il tessuto economico delle realtà locali, per contrastare la disoccupazione giovanile come già accade in molte realtà del territorio. Ricordo soltanto le esperienze degli istituti Omar e Fauser che nelle ultime settimane sono stati presi ad esempio di buone prassi dai giornali locali e non solo».