Elena Ferrara

Il mio impegno per il ddl scuola

Mantenere il piano assuzioni con il milgioramento del testo

 

11406857_10153297167664336_3311258491086670544_nIeri il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha lanciato un messaggio sulla difficoltà che il provvedimento sulla scuola sta incontrando nel suo iter parlamentare.
Ritengo importante dare un mio punto di vista proprio in questo preciso momento, in cui tutte le forze di opposizione hanno legittimamente chiesto un ufficio di presidenza  in settima Commissione.
In questi mesi, nelle tante occasioni di confronto, ho cercato di attenzionare e orientare il dibattito anche, e soprattutto, guardando a chi a scuola ci va per apprendere, formarsi ed esercitare i propri diritti e doveri. Il rapporto su povertà e infanzia in Italia, svolto in Commissione bicamerale infanzia e adolescenza, ci allerta circa le involuzioni sul piano economico, con l’acuirsi del fenomeno del lavoro minorile, ma anche sul piano culturale, conseguenza in primis del mancato raggiungimento del successo formativo e della dispersione scolastica, che registra il 17,5%.
Condivido che dobbiamo affrontare un percorso di cambiamento nella scuola e, a partire dalle buone pratiche, cogliere la disponibilità del Governo a destinare risorse importanti in termini di stabilizzazione e valorizzazionen del personale e di edilizia scolastica. Il disegno di legge elaborato dal Governo a fronte di una larga consultazione conteneva punti di criticità, evidenziati abbondantemente nelle oltre 90 audizioni che ho seguito in Commissione congiunta alla Camera, dove sono successivamente stati approvati emendamenti migliorativi.
Stesso lavoro si sta svolgendo al Senato e ritengo che si siano trovate soluzioni percorribili di mediazione.
Non sarebbe la norma perfetta quella che si potrebbe a breve approvare, ma darebbe l’opportunità di costruire e rafforzare l’autonomia scolastica, da tempo penalizzata per la mancanza di risorse, attraverso un nuovo modello organizzativo. Abbiamo lavorato per creare confini e contrappesi ai “poteri” del dirigente, abbiamo ascoltato legittime richieste circa l’operazione di stabilizzazione.
Ma abbiamo anche aperto una nuova stagione per gli studenti, con gli articoli 3 e 4 sul Curriculum e l’alternanza scuola-lavoro. Anche le deleghe al Governo, tanto criticate, rimandano a provvedimenti come quello del sistema integrato 0 – 6 anni, già condiviso anche con le parti sociali nel’ambito della discussione del ddl 1260. Un accenno anche ai passi avanti sulla valorizzazione della musica e delle arti nella scuola, tema che mi ha visto particolarmente impegnata.
Personalmente ritengo grave far saltare il banco e mi auguro che si possa addivenire anche in tempi brevi alla necessaria mediazione per chiudere il provvedimento nel modo migliore, senza snaturarlo, e assumere gli oltre 100 mila docenti precari già da quest’anno.

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