Musica e arte protagoniste della riforma scolastica approvata alla Camera
La “buona scuola” è stata approvata alla Camera e nei prossimi giorni il ddl passerà ai lavori del Senato. Molte le discussioni attorno alle nuove misure sulla scuola, tutte legittime e utili al confronto. Detto ciò, l’aspetto più centrale della scuola, rappresentato dai ragazzi, è poco presente nel dibattito generale che dovrebbe dedicare più spazio al soggetto in formazione: gli studenti a cominciare dalla prima infanzia.
Lo ha ricordato la Ministra Stefania Giannini, come pure la Cei e gli stessi sindacati di categoria. E’ importante quindi lavorare per riportare l’attenzione sui giovani, non solo dal punto di vista didattico, ma anche sul piano educativo. Con questo spirito il Senato approva oggi il ddl a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo. Un provvedimento che contiene misure condivise e mirate sul fronte dell’educazione digitale.Uno strumento utile a recuperare, a partire dalla scuola, un modello di relazioni autentiche tra pari, che bene si inserisce in quel patto educativo richiamato più volte dal Governo. Un patto che passa anche dalla valorizzazione della bellezza, dell’arte e, quindi, dei talenti. Esperienze positive e conoscitive per accompagnare i ragazzi nella crescita e nell’apprendimento.
Il testo base del disegno di legge sulla scuola, uscito dal Consiglio dei Ministri lo scorso mese di marzo, conteneva già alcune misure importanti nel segno del recupero delle arti e della musica a completamento della formazione scolastica. Un riferimento importante, strettamente connesso al rilancio della cultura umanistica nel nostro Paese. Una questione di identità, ma anche di prospettive. Quelle riassunte dal Presidente del Consiglio nel suo videomessaggio di presentazione dei punti principali dell’azione di Governo sulla Scuola. I valori universali delle arti e della musica nell’”educazione del cittadino” sono temi centrali, per questo ringrazio Matteo Renzi di averli messi al centro della sua comunicazione. Un impegno che traspare dalla risoluzione della VII Commissione del Senato. Un documento sul riordino del settore musicale, nonché sulle strategie per mantenere vivo l’immenso repertorio italiano e per attivare processi virtuosi di creazione e innovazione culturale, anche nei confronti del panorama internazionale. Una proposta costruita assieme ai tanti soggetti e portatori d’interesse incontrati in questa prima metà di legislatura e che tanto mi hanno supportata nella definizione del disegno di legge per la valorizzazione della musica e delle arti performative nella scuola, noto come Ddl “Abbado”.
Educare i nostri giovani alla bellezza risponde a un diritto alla conoscenza, al diritto di fruire consapevolmente del patrimonio storico, artistico e culturale che il nostro Paese, per molti aspetti unico, presenta. Un capitale da preservare ogni giorno; per questo offrire la possibilità ai nostri ragazzi di scoprire i propri talenti, di poterli sviluppare senza gravare sulle economie familiari, è un passaggio fondamentale, non solo per il futuro della nostra “offerta” culturale, ma anche per il contributo educativo che le discipline artistiche rappresentano in termini di crescita dell’individuo. Ringrazio quindi la Ministra Stefania Giannini e il Governo per aver recepito nel testo appena approvato l’emendamento proposto dalla 7a Commissione di Montecitorio, in linea con quanto stabilito pochi giorni prima dalla risoluzione della Commissione Cultura di Palazzo Madama.
La delega impegnava il governo a ridefinire l’Art. 21 della riforma in materia di sistema nazionale di istruzione e formazione su alcuni punti chiave:
- Valorizzare il patrimonio e della produzione culturale, musicale, teatrale, coreutico, cinematografico e sostegno della creatività
- Favorire l’accesso alle pratiche connesse alle espressioni artistiche, musicali, coreutiche e teatrali
- con introduzione educazione musicale in tutte le scuole di ogni ordine e grado, già a partire dalla prima infanzia
- Realizzare un sistema formativo della professionalità degli educatori e dei docenti in possesso di specifiche abilitazioni e di specifiche competenze
- Favorire le collaborazioni delle scuole anche con soggetti terzi, accreditati da Miur e Mibact
- Potenziamento e coordinamento l’offerta formativa extrascolastica
- Attuare un riequilibrio territoriale e potenziale la rete delle SMIM (licei musicali e coreutici)
- Aggiornare l’offerta formativa nella scuola secondaria di I grado anche ad altri settori artistici, anche con l’avvio di poli, nel primo ciclo di istruzione, a orientamento artistico e performativo
- Potenziare i licei musicali, coreutici ed artistici implementando progettualità e scambi con gli altri Paesi europei
- Garantire adeguata attenzione ai giovani talenti, anche ai fini dell’accesso all’Alta Formazione artistica e Musicale (AFAM) e all’Università. Anche con scambi culturali con l’estero.
Questi punti sono quindi inseriti nel testo approvato e attendono solo la votazione in Senato per essere tradotti sul piano normativo. Un risultato frutto di un lungo lavoro condotto su più tavoli, cui ho contribuito in qualità di prima firmataria del Ddl 1365, per la valorizzazione dell’insegnamento musicale e delle discipline artistiche e di presidente dell’intergruppo parlamentare “Per la Musica”.
Proprio oggi nella settima Commissione del Senato abbiamo ascoltato il direttoredella direzione generale per lo spettacolo del Ministero dei beni e delle attività culturali sui nuovi criteri e modalità di erogazione dei contributi per lo spettacolo dal vivo a valere sul fondo unico per lo spettacolo (Fus). Una prospettiva che potrebbe creare nuove opportunità per i giovani che guardano con interesse questo settore.
La prossima settimana i lavori delle Aule parlamentari saranno sospesi per la tornata elettorale per le Regionali, ma i lavori nelle commissioni continueranno e sarà quindi possibile continuare ad affinare i contenuti della legge che tornerà presto in Senato. Un impegno che, come insegnante, sento in modo particolare, nello spirito di quanto il Senatore a vita, Renzo Piano, ha sintetizzato con questa espressione:
«La bellezza è un giardino straordinario ma va frequentato da piccoli»