Inizia una settimana decisiva sul fronte della lotta al cyberbullismo. Oggi pomeriggio, infatti, in Senato comincia la discussione del disegno di legge 1261 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” di cui sono prima firmataria. Un importante risultato nell’interesse del rapporto tra minori e internet, nato due anni fa dal percorso di ascolto e analisi del fenomeno avviato in seno alla Commissione Diritti Umani e proseguito in Commissione Affari Costituzionali dove, dopo i qualificati contributi apportati in sede emendativa, è stato approvato all’unanimità. Qui trovi tutti i dettagli sui passaggi in Commissione e, soprattutto, cosa prevede la legge. In un particolare momento in cui tutti i giorni le cronache segnalano casi di adescamento, aggressioni, violenza e disagio giovanile che interessano direttamente i nostri ragazzi, le famiglie e la società, l’Italia dà una risposta precisa avviando la discussione del disegno di legge in Senato. Anche questa settimana, infatti, la stampa nazionale ha dato attenzione al tema del cyberbullismo, in particolare sono tre gli articoli che hanno attirato la mia attenzione e che voglio condividere con voi.
Qui trovate la lettera di Teresa Manes pubblicata su Vanity Fair. “Andrea, io ti riporto a scuola”. Andrea è suo figlio, il ragazzo dai pantaloni rosa come lo ribattezzarono i giornali a seguito del suo suicidio avvenuto due anni e mezzo fa. A provocare quell’atroce gesto furono anche le tante violenze subite in rete: parole che hanno fatto male più delle botte. Teresa tra dubbi e sensi di colpa ha una certezza “suo figlio non è morto per niente”. Oggi lei è presidente dell’Associazione Italiana Prevenzione Bullismo e si spende in prima linea per far sì che questi casi non si verifichino più. E’ una donna forte che ho avuto modo di conoscere in Senato nel corso dell’evento “Non più bulli e cyberbulli” per la presentazione, da parte del MIUR, delle Linee d’orientamento contro il bullismo e il cyberbullismo e che apprezzai nel corso del Safer Internet Day per la dedizione, ma anche la competenza, con la quale si batte per un web più sicuro.
Un battaglia ben precisa e con dei valori ripresi anche dal Ministro Andrea Orlando in una bella intervista rilasciata a Riccardo Luna nel corso di “The Innovation Game”, il programma condotto dal giornalista e che ha contato sulla presenza di diversi esperti del settore. Il Ministro della Giustizia ha ricordato come molte delle azioni commesse dai ragazzi sul web abbiano risvolti penalmente rilevanti, pur se frutto di atteggiamenti inconsapevoli, che creano lesioni della personalità e momenti di disagio tra le vittime. Per questo il Ministro ha parlato del ddl 1261 ribadendo un punto fondamentale nel nostro percorso contro il cyberbullismo: formare ragazzi, docenti, magistrati, associazioni affinché si possa intervenire non solo con una sanzione penale in termini punitivi, ma affrontare il fenomeno da un punto di vista educativo e di prevenzione. Per questo nel disegno di legge è prevista la pratica dell’ammonimento.
Infine vorrei segnalarvi il bel reportage pubblicato su l’Espresso, dal titolo “I ragazzi vivono on line. E noi dove siamo?”. Noi siamo al loro fianco: sui territori, nelle scuole, con le associazioni e dialogando con le aziende ICT. Siamo in Senato con il ddl 1261 che prova a dare delle risposte concrete ai rischi e i problemi che l’articolo solleva, evidenziando anche dati ed altre azioni messe in atto per arginare il fenomeno, tra cui le Linee d’orientamento del Miur, il Safer Internet Day, la campagna “Vita da Social” della Polizia di Stato. Solo facendo rete possiamo rispondere al grido di allarme che i nostri ragazzi ci inviano all’interno di quella che è innanzitutto una battaglia culturale.