Ho accolto con grande attenzione la missione dell’intergruppo parlamentare di solidarietà con il popolo Saharawi nei campi profughi nel deserto algerino, guidata dal Senatore Stefano Vaccari, e svoltasi dal 29 novembre al 2 dicembre. In qualità di Coordinatore del “Progetto Saharawi” per l’Associazione “Gli Amici del Lago – Onlus” apprendo con piacere dell’impegno assunto dalla senatrice Elena Ferrara, la quale, nelle prossime settimane, presenterà un dossier in Commissione Diritti Umani in cui verrà descritta la situazione riscontrata nei campi profughi del Sahara occidentale. Un’attenzione che dà lustro al territorio Novarese e premia il lavoro svolto in questi anni con Enti Locali, singoli cittadini, volontari, associazioni e comitati per risolvere l’annosa vicenda della popolazione saharawi e della sua Repubblica Democratica.
Come saprete la situazione del Sahara Occidentale, ereditata del colonialismo europeo in Africa, vede ancora oggi, e dal 1975, negato il diritto del popolo saharawi a vedere affermata la propria legittima aspirazione alla libertà e all’autodeterminazione. Un problema che deve essere risolto, come sottolineato anche dalla Senatrice, per scongiurare la creazione di nuovi focolai di fondamentalismo nel territorio Nordafricano.
Nel Febbraio 2013, a tal proposito, avevo sottoposto un appello a molti candidati alle elezioni politiche. Una richiesta fatta, in particolare, agli allora aspiranti parlamentare del PD per la provincia di Novara.
Seguivano gli appuntamenti dell’agosto 2013, con l’arrivo dei piccoli ambasciatori di pace – che da 5 anni le nostre associazioni ed il Comune di Meina ospitano – e la tavola rotonda, ad ottobre dello stesso anno, con Omar Mih, rappresentante del popolo Saharawi e delegato del Fronte del Polisario in Italia. Quest’ultimo incontro, che ha visto le presenze di diversi amministratori della zona quali il sindaco di Meina Paolo Cumbo, il consigliere provinciale Filippo Borroni oltre che proprio di Elena Ferrara, già sensibile alla tematica, fu incentrato sulla necessità di creare azioni concrete sul piano politico, da portare alla Nazioni Unite, per ottenere il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi.“Non si parla di noi nei tg perché non siamo un popolo di terroristi”, esclamò in quell’occasione Omar Mih.
Da quella serata per fortuna la situazione è evoluta. In Senato, lo scorso aprile, viene votata ed approvata un’apposita mozione e due settimane or sono, si concretizza il viaggio dell’intergruppo nei campi profughi. La risposta di Elena Ferrara, che ancora ringrazio, è stata tempestiva e soprattutto concreta. Un passo importante che ha permesso di informare il Governo, il Ministero degli Affari Esteri, i Presidenti delle Camere ed i nostri Parlamentari Europei, con l’obiettivo di realizzare una rete in grado di coinvolgere anche l’Onu per riprendere le negoziazioni.
Il 2015 sarà quindi un anno cruciale per la battaglia pacifica del popolo Saharawi. Le associazioni che rappresento, all’interno del progetto d’accoglienza, stanno gettando le basi per la sottoscrizione di un patto d’amicizia tra diversi Comuni del Novarese e una wilaya Saharawi. Per pianificare i futuri interventi, come già anticipato dalla Senatrice, urge un incontro sul territorio con tutte le realtà, siano esse istituzionali o di volontariato, in grado di creare una sinergia ed un piano d’azione strategico a tutela del popolo Saharawi.
Massimiliano Caligara
Associazione “Gli Amici del Lago – onlus”
Coordinatore del Progetto Saharawi