«La prescrizione del reato per il processo Eternit decisa in Cassazione è un fatto che ci lascia insoddisfatti e increduli». Così la Senatrice Democratica Elena Ferrara commenta i recenti fatti legati alla sentenza che, di fatto, vanifica le condanne decise nei primi due gradi di giudizio.
L’imputazione di disastro ambientale, per aver esposto i lavoratori della sua azienda all’amianto con conseguente morte per tumore ai polmoni impone una risposta alla domanda di giustizia che proviene dai famigliari delle vittime e da tutto il Paese. «Sorprende – prosegue Ferrara – come un’interpretazione dell’istituto della prescrizione abbia di fatto assolto i responsabili di un crimine che continua a provocare morti». Sottolinea la Senatrice facendo proprie le parole del capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda che ha ricordato come il cancro determinato dall’amianto può dare effetti nefasti oltre a trent’anni dopo la contaminazione. «Per questo – annuncia Ferrara – riteniamo necessario un confronto di carattere legislativo in Parlamento sull’istituto della prescrizione per i reati che si protraggono nel tempo, proprio come con le morti per amianto».
In gioco ci sono la fiducia di migliaia di persone e comunità colpite da questa strage così come la credibilità delle Istituzioni come hanno sottolineato i Senatori Democratici, Daniele Boroli e Federico Fornaro, che, a Palazzo Madama, rappresentano il territorio Alessandrino, tra i più colpiti dal dramma. «Non è accettabile – conclude Ferrara – che nel nostro Paese diritti e giustizia viaggino su due binari separati”.
Sentenza Eternit: urge confronto sull’istituto della prescrizione per i reati che si protraggono nel tempo
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