«Quale scuola per il futuro e che cittadini vogliamo diventare». Sono queste le domande alle quali oltre 200 studenti hanno provato a dare risposta questa mattina a Novara, nel corso dell’incontro sulla riforma La Buona Scuola, organizzato dall’Ufficio scolastico territoriale e dalla Consulta degli studenti. Domande che la Senatrice Elena Ferrara, componente della Commissione Istruzione e Beni Culturali di Palazzo Madama, ha girato direttamente alle ragazze e ai ragazzi. «Con piacere ho risposto all’invito del Dirigente scolastico provinciale, Giuseppe Bordonaro, e della Prof.ssa Gabriella Colla, Referente per l’Orientamento, a testimoniare il lavoro in rete che, da Roma a Novara, stiamo facendo nell’interesse delle nuove generazioni», ha commentato la parlamentare diOleggio, chiamata a presentare i disegni di legge contro cyberbullismo eper la valorizzazionedell’espressione musicale e artistica nell’istruzione. In questa logica, Maria Motta, dirigente scolastico dell’Istituto Bellini, ha consegnato alla Senatrice un documento condiviso da docenti e operatori scolastici del territorio sui contenuti della riforma. «Ne discuteremo quanto prima – continua Ferrara – nell’ambito delle prossimeaudizioni in Commissione previste dall’affare assegnato sulla scuola: questa settimana con le associazioni nazionali Dirigenti Scolastici, Dirigenti e alte Professionalità delle scuole e Dirigenti Scuole Autonome e Libere; oltre all’incontro con i rappresentanti dell’Unione Province d’Italia». Testimonianze raccolte anche dagli studenti, che hanno ribadito l’interesse sui punti al centro delle manifestazioni nazionali dello scorso 10 ottobre.
C’è tempo fino al prossimo 15 Novembre per compilare il questionario online sul sito labuonascuola.gov.it «I vostri contributi saranno poi tradotti nei decreti della stessa riforma», hanno ribadito il Dirigente Scolastico provinciale e il consigliere della Consulta, Roberto Luca Saldi. Anche in Italia è possibile fare della scuola un luogo che prepari concretamente le future classi dirigenti, come quella che ha raccontato l’insegnante australiana Tilka Brown, dell’istituto St. Kilda Park primary school, di Melbourne. «Insegnanti preparati e un ambiente scolastico idoneo – ha commentato la Senatrice Ferrara – sono alla base di un corretto percorso scolastico, ma il benessere del minore e, a maggior ragione, del bambino è una prerogativa fondamentale». In questo senso il disegno di legge contro il cyberbullismo e per la tutela dei minori sul web rientra pienamente nei principi della Buona scuola. «Una scuola che preveda una formazione sull’uso positivo e responsabile di internet, per ricucire lo strappo tra comunicazione e relazione; che coinvolga i ragazzi più grandi in aiuto dei “loro fratelli minori”, perché sviluppino nel tempo gli strumenti necessari a costruire una cittadinanza digitale», ha auspicato l’esponente Democratica. Formare al talento, all’arte per consentire ai ragazzi di partecipare alla bellezza e di condividerla attraverso una relazione empatica, superando i limiti della virtualità. Sono questi i principi del cosiddetto ddl Abbado, presentato recentemente nel Novarese e sostenuto trasversalmente dalle istituzioni e dalla società civile. Valori condivisi da chi mette gli studenti al centro della propria attività, come Gianni Dal Bello, della Fondazione Persona, che ha raccontato l’esperienza del Museo Trame Vive, in Val Vigezzo, dove contenuti e multimedialità trovano una sintesi che restituisce stimoli alla relazione adulto-ragazzo. Esperienze che ogni estate, al campus della Fondazione Color Your Life di William Salice, provano ragazze e ragazzi da tutta Italia, chiamati a sperimentare la propria fantasia e a tradurre le proprie emozioni sul piano della creatività. Una scuola moderna, infine, passa anche dall’educazione alla salute. Il progetto “Nutriziopoli” da Barbara Camilli, presidente dell’associazione Psicologia Utile, promuove la cultura dello stare bene imparando ad ascoltare i propri sogni. “Scuola & Diabete”, invece, come spiegato da Gianni Bona, Direttore della Clinica Pediatrica dell’Ospedale Maggiore, ribadisce quanto la salute sia preziosa anche nella prevenzione delle dipendenze.