Elena Ferrara

No al cyberbullismo con una “lobby di solidarietà”

Articolo Familgia CristianaQuesto settembre si apre con un forte presenza sui mass media della tematica cyberbullismo e tutela dei minori sul web. Ma cos’è il cyberbullismo? E quali effetti può avere sui nostri giovani? Giovanissimi, direi, visto che il bullismo on line viaggia sugli smartphone in mano a ragazzini anche al di sotto dei 10 anni. Nel focus pubblicato da Famiglia Cristiana, in edicola fino al prossimo giovedì, sono stata sollecitata come prima firmataria del disegno di legge per un uso corretto della rete nell’interesse dei minori, le cui osservazioni sono state riprese dal Ministero per la pubblica Istruzione per la stesura delle nuove linee guida ministeriali su bullismo e cyberbullismo. Nell’intervista ho ribadito la necessità di un coordinamento unico di tutti i soggetti e le istituzioni coinvolte, nell’interesse dei ragazzi, dei genitori e degli insegnanti: una grande “lobby di solidarietà”.

Un percorso nato dall’esigenza di raccogliere e valorizzare i progetti formativi attivati nelle scuole di Novara e provincia; dove Carolina, prima vittima di cyberbullismo in Italia, viveva. Progetti di valore, a partire dalla stessa realtà oleggese, che confermano quanto il territorio abbia saputo reagire da subito al tragico episodio di oltre anno e mezzo fa. Oggi il ddl è depositato presso la Commissione Prima del Senato (Affari costituzionali), in attesa di essere discusso per poi essere portato in Aula, come ho ricordato ai microfoni di Rai Parlamento. Mentre le progettualità, in essere o in previsione, che vanta il Novarese sono all’attenzione del Ministero, per dare continuità alle iniziative a tutela dei nostri studenti.

Di questo ho parlato nell’intervista al giornalista Milo Infante, in occasione della prima puntata del ciclo di documentari sul disagio giovanile “Senza Peccato”. La trasmissione, con la testimonianza di Paolo Picchio, papà di Carolina, andrà in onda domani, martedì 9 settembre, alle ore 23,45 su Rai 2.

Un approfondimento importante da parte del servizio pubblico, che giunge proprio nel mese in cui l’Italia ha rinnovato il proprio impegno nell’ambito del programma Europeo “Safer Internet” per la sicurezza nella rete.

Mancano pochi giorni al rientro anno scolastico e il piano del Governo “La Buona scuola”, oltre alle assunzioni dei precari e all’attivazione di laboratori e stage per i nostri ragazzi, guarda con attenzione al gap che il nostro sistema scolastico denuncia in termini di innovazione e tecnologia. L’istruzione moderna non può prescindere dalla digitalizzazione; ecco perché risulta necessario attivare nelle aule un percorso continuo di formazione, che veda coinvolti gli insegnanti sull’uso di internet e su come tutelare se stessi e gli altri nella rete e sui social network. Un mondo straordinario, ma tutt’altro che virtuale.

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