Le dinamiche proprie della protezione dei dati personali si intrecciano con quelle della sicurezza dei minori sul web. La Senatrice Elena Ferrara, referente per il cyberbullismo presso la Commissione Diritti umani, ha partecipato alla tradizionale relazione annuale del Garante per la Privacy, svoltasi a Roma a inizio settimana. «Pur conservando i presidi di libertà e assenza di censura, la Rete non si presti alle violazioni delle dignità. Bisogna coltivare una reale cultura di “cittadinanza digitale” che possa tutelare gli utenti, soprattutto i ragazzi». Queste le parole del Presidente dell’Autorità Garante, Antonello Soro, nel corso della presentazione sulle attività del 2013.
«Le violazioni sono in costante crescita», denuncia la Senatrice Elena Ferrara, in stretta collaborazione con il Garante sul fronte del contrasto al cyberbullismo, oggetto di uno specifico disegno di legge. «Il documento – continua la parlamentare novarese – attesta quanto la nostra società sia perennemente connessa e disposta, spesso inconsapevolmente, a consegnare informazioni in cambio di vantaggi o comodità».
Più che l’identità, a rischio c’è la stessa personalità degli utenti, le loro abitudini, i giudizi e le informazioni che fanno gola a quelli che lo stesso Soro definisce “Giganti della rete”.
Un fenomeno che non risparmia neppure i minori, tanto che la relazione dedica ampio spazio alle possibilità di avviare “in ambito scolastico progetti educativi che insegnino ai nostri giovani come confrontarsi con le nuove forme espressive che la Rete offre loro”.
«Un appello chiaro – aggiunge la Senatrice Democratica – in linea con le proposte contenute nel mio ddl contro il cyberbullismo, presentato in Senato e già condiviso con tutti i soggetti preposti alla tutela dei nostri ragazzi sul web».
Il Ministero dell’Istruzione ha recentemente confermato la disponibilità di risorse per avviare quanto prima una formazione strutturata, a partire dai docenti. Come riportato nel documento del Garante, “educatori e formatori, ma anche genitori e famiglie, devono essere aiutati a colmare il deficit di conoscenza dei nuovi fenomeni e strumenti comunicativi”.
Coerentemente con la proposta di legge della Ferrara, il Presidente Soro ha rimarcato la necessità di “favorire l’adozione di dispositivi e configurazioni dei sistemi secondo tecnologie progettate per rispettare la privacy e tutelare i minori, mettendo dunque la tecnica al servizio dei diritti”. Tematiche sulle quali il Garante è tornato, ricordando il confronto già avviato in Parlamento. «L’uso negativo o superficiale della Rete e dei social network può determinare gravi conseguenze nella socialità e della capacità relazionale dei nostri figli; soprattutto per la generazione dei cosiddetti nativi digitali», aggiunge Ferrara. Giovanissimi che si approcciano ad internet sin dall’infanzia. «Per dare risposta adeguata a un bisogno che gli stessi minori ci riportano, noi adulti – richiama la Senatrice – dobbiamo avere la capacità di costruire legami di fiducia e dialogo con le nostre ragazze e i nostri ragazzi, accompagnandoli in quel percorso di conoscenza di sé e del mondo, anche attraverso il web».
Nell’ambito dell’incontro su “Nativi digitali e sicurezza online” organizzato a Palermo, è stato presentato l’accordo siglato tra la Società Italiana di Pediatria e Telefono Azzurro, che prevede una serie di iniziative congiunte sul tema del benessere mentale e fisico dei bambini e degli adolescenti. «Un aiuto prezioso – conclude Elena Ferrara – anche per rompere quel muro di solitudine e silenzi dietro al quale si nasconde il disagio dei nostri figli, spesso insospettabile».
Ferrara su relazione Garante Privacy: «Aiutiamo i giovani a conoscere il Web»
- Rassegna stampa Maggio 2014
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