Contro il cyberbullismo ci vorrebbe un’apposita “unità di crisi”. Un pensiero che mi accompagna da tempo, sin da quella notte, tra il 4 e il 5 gennaio 2013, quando tutta Novara fu sconvolta dalla vicenda di Carolina, prima vittima in Italia del cyberbullismo e mia alunna durante le medie. In questi giorni siamo tutti colpiti da una vicenda molto simile, un’altra 14enne, questa volta nel Veneto, che si è lasciata cadere nel vuoto dopo essere stata istigata al suicidio sui social network.
Come referente per il cyberbullismo all’interno della Commissione Diritti Umani, presieduta da Luigi Manconi, ho intrapreso un percorso di ricerca e monitoraggio sulla materia. Un lungo approfondimento che ha visto tante collaborazioni, a partire dalla Ministra Maria Chiara Carrozza, per cercare di rispondere al fenomeno già all’interno dell’ambito in cui, spesso, si genera: la scuola.
A tal proposito ho depositato un disegno di legge che intende rispondere al cyberbullismo, non solo con strumenti giuridici e disposizioni a tutela dei minori e dei loro dati più sensibili, ma facendo leva su una formazione strutturata nelle scuole e individuando un referente per istituto scolastico a disposizione di studenti, genitori, dirigenti, docenti e collaboratori. I nostri ragazzi, vittime o responsabili, non possono essere lasciati soli e il problema va affrontato da un punto di vista culturale, su questo aspetto si focalizza la proposta di attivare un tavolo permanente interministeriale preposto alla prevenzione ed al contrasto. Il testo del Ddl è stato chiuso in questi giorni dopo un confronto con molti interlocutori e mi auguro che sin da subito ci si possa confrontare in Commissione e in Aula. Il disagio, avvertito in Italia solo negli ultimi due anni, ha assunto i contorni dell’emergenza. Per questo, il Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo sarebbe attivato trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, grazie a un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. L’organismo sarebbe istituito presso la stessa Presidenza e costituito dai rappresentanti del Dipartimento per la Coesione sociale e l’integrazione, dei Ministeri dell’Interno, dell’Istruzione, del Lavoro, delle Politiche sociali, della Giustizia e dello Sviluppo economico. Coinvolti anche Garanti Infanzia e Privacy, Comitato media e minori e associazioni impegnate sulle tematiche connesse alla tutela dei minori, in primis le Onlus Save the Children Italia e Telefono Azzurro, già all’interno del programma nazionale delSafer Internet center. Buona parte di questi soggetti sarà protagonista di un workshop, organizzato sabato 15 febbraio a Novara nell’ambito della settimana del Safer Internet Day, la giornata istituita dalla Commissione Europea per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei Nuovi Media.
Un tavolo ministeriale contro il cyberbullismo
- Un workshop per parlare del web che vogliamo
- Fare rete per educare alla rete