La Sanità piemontese continua a perdere colpi. I piemontesi che scelgono di curarsi in strutture fuori dai confini regionali sono in costante crescita. I dati parlano chiaro: 6.500 pazienti nel solo 2013 come si legge in un recente articolo comparso su Lo Spiffero. Si tratta di un’analisi del “Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero” che fotografa dell’attività di ricovero degli istituti di cura, pubblici e privati, che evidenzia con il Piemonte sostenga un costo aggiuntivo che supera i 7,5 milioni di euro all’anno. Cifre che si commentano da sole e che rimandano ad una gestione discutibile del comparto da parte dell’amministrazione Cota, non è un caso che il governatore abbia dovuto sostituire per tre volte l’assessore delegato a questo fondamentale settore. Una questione politica che ha inevitabili ripercussioni sulla vita dei cittadini come nel caso del Centro Naturabile di Varallo Pombia.
Su sollecitazione di alcuni cittadini, da qualche mese, mi sto interessando alle sorti del centro specializzato nella fisioterapia riabilitativa e nelle terapie per le persone diversamente abili. Il ritardo nell’apertura della struttura costringe diverse famiglie a “migrare” verso istituti e relatà operanti nella vicina Lombardia. La situazione, secondo quanto risposto dagli uffici regionali ad una mia recente lettera, vede la costituzione in Regione Piemonte un tavolo specifico per sta ridefinire i criteri di assegnazione dei servizi di riabilitazione neuromotoria e fisioterapica infantile senza i quali nessun Centro potrà essere abilitato. Dal Settore Organizzazione Servizi Sanitari Ospedalieri e Territoriali assicurano, inoltre, che è stata avviata una verifica di eventuali carenze di offerta riabilitativa del territorio Novarese con particolare riferimento ai minori disabili.
Nei prossimi giorni incontrerò le famiglie che da tempo attendono l’apertura del centro di Varallo Pombia per aggiornarli rispetto alle risposte ricevute dalla Regione e fare con loro il punto della situazione.