Questa mattina, con l’approvazione in Senato della conversione in legge del decreto Carrozza “L’Istruzione riparte”, l’aula ha approvato l’Ordine del giorno (ecco il link per scaricarlo), firmato da me e dai colleghi Manconi e Mazzoni, con cui si impegna il Governo a «prevedere in tempi brevi azioni di formazione del personale della scuola secondaria di primo e secondo grado, con risorse a disposizione del MIUR, volte a informare e tutelare gli alunni da possibili criticità derivanti dall’utilizzo della rete e dei social network».
Il testo risponde all’impegno assunto dalla Commissione Diritti Umani per il contrasto al fenomeno del cyberbullismo. Su mia iniziativa sono stata incaricata dal Presidente, Luigi Manconi, di realizzare un dossier di approfondimento a beneficio del Senato e a disposizione della cittadinanza. Un percorso che coinvolge anche il Senatore Riccardo Mazzoni, che ha firmato l’Odg recepito stamani assieme allo stesso Senatore Manconi.
Desidero esprimere tutta la mia soddisfazione per un risultato importante, frutto di un lavoro intenso e determinato, nell’interesse dei giovani, delle famiglie e degli studenti e, soprattutto, nel ricordo di Carolina Picchio, la giovane novarese che lo scorso gennaio si è tolta la vita a seguito della pubblicazione sui social network di immagini compromettenti e oggetto di attacchi e delazioni continue da parte dei coetanei.
Il papà di Carolina, vittima ormai simbolo della lotta al Cyberbullismo, collabora con me alla definizione di quegli strumenti e dei percorsi di sensibilizzazione che la Commissione Diritti Umani sta valutando assieme ai diversi soggetti coinvolti, come la Onlus Save the Children, e in collaborazione con diversi Ministeri.
Uno di questi è senza dubbio il Miur, perché è proprio nelle scuole, a partire dalle secondarie di primo grado, che si evidenziano i rischi legati al cyberbullismo. Un’osservazione che ho condiviso già nel corso delle prime audizioni della Ministro Maria Chiara Carrozza in Commissione Istruzione.
Da allora, con la Ministra, è stato avviato un dialogo continuo e proficuo sulla tematica del cattivo utilizzo dei new media da parte dei ragazzi e sul disagio che, loro per primi, denuciano. Una questione prioritaria, visti i crescenti casi segnalati dalle autorità, compreso il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, e dagli organi preposti, come la Polizia Postale, e la difficoltà delle famiglie a gestire una problematica che si poggia su strumenti non sempre conosciuti. Ringrazio il Sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, per la disponibilità e per aver condiviso una sensibilità così importante, ma anche tanto complessa.
Sono molteplici le ipotesi in campo per educare ad un uso più consapevole di internet e dei social network. Sul territorio nazionale si segnalano molte esperienze anche significative in atto, spesso cresciute in continuità con azioni di contrasto al bullismo e , purtroppo, frequentemente motivate dal verificarsi di un evento tragico. In un quadro dove le reti di scuola, i Comitati genitori, Enti locali e servizi socio-sanitari, oltre alle associazioni, internazioni e non, con altri soggetti attenti al fenomeno, hanno integrato le azioni messe in campo dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con la Polizia Postale. Resta evidente la frammentarietà delle contromisure. Nel confronto con il MIUR ho condiviso la necessità di una piattaforma di formazione per l’acquisizione di competenze da parte di referenti presenti in tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado
Il percorso si poggia sulle aperture di questa Legislatura alla digitalizzazione, a partire dagli importanti contributi previsti dal Decreto Carrozza per l’aggiornamento professionale degli insegnanti, l’adeguamento delle risorse tecnologiche e nuovi processi di didattica, nonché su quelle misure fondamentali per abbattere la dispersione scolastica, fenomeno troppo diffuso e strettamente correlato al disagio dei nostri ragazzi.
Il Decreto quest’oggi convertito in legge pone infatti al centro dell’Istruzione scolastica il welfare dello studente, con 100 milioni di euro stanzati per le borse di studio, 15 milioni per autare i meno abbienti a sostenere le spese di trasporto e ristorazione, altri 6 milioni per favorire la formazione artistica e dare così l’occasione ai nostri ragazzi di esprimere il propeio talento. Altri 15 milioni sono individuati per interventi mirati contro la dispersione scolastica.
Con i fondi erogati per l’orientamento scolastico, il potenziamento dell’offerta formativa e la tutela della salute in ambito scolastico l’Italia finalmente fa un passo in avanti decisivo che riporta la scuola al centro della politica, perché costituisce il cuore della nostra comunità, presente e futura. Una scuola votata alla modernità, aperta al futuro e che risponda pienamente ai diritti del cittadino, a cominciare dai soggetti più fragili, come gli studenti diversamente abili. Una scuola che apre al digitale, che dialoga con la società e guarda al futuro non poteva ignorare l’esigenza di educare non solo all’usodi internet, ma anche alle responsabilità che ne derivano.