E’ un grido di allarme quello che proviene dagli agricoltori del territorio per voce di Confagricoltura. Una situazione estremamente grave che non può passare inosservata.
Come già molti esperti del settore immaginavano, l’ultima primavera “anomala” per via delle forti e continue precipitazioni ha ritardato di molto le semine, causando una consequenziale raccolta tardiva. Dai campi il bilancio è chiaro: la resa delle risaie è la più bassa degli ultimi cinque anni, ma la qualità del prodotto si conferma ad alti livelli; segno, quest’ultimo, dell’eccellente lavoro svolto dal comparto nei nostri territori.
Confagricoltura pone l’accento sul tema della svendita del riso. Esportare il nostro prodotto principe a 25-26 euro al quintale, sotto costo di produzione, vuol dire compromettere seriamente la sostenibilità del settore, oltre che il mantenimento della nostra tradizione storica. La disponibilità dei fondi europei come noto è ridotta rispetto al passato, e la carenza di liquidità fa il resto.
Ribadisco all’interno del perimetro del mio impegno politico la disponibilità ad incontrare tutte le associazioni di categoria del settore, per fare il punto sulla situazione, cercare di tracciare nuovi percorsi ed individuare soluzioni da portare sul tavolo della Commissione Agricoltura in Senato.