Il complesso processo per l’integrazione, il diritto alla cittadinanza, il percorso legislativo per il riconoscimento dello ius soli. Elementi che stanno caratterizzando il percorso di questo Governo che, tra mille difficoltà, ha riportato all’attenzione dell’opinione pubblica e al centro dell’agenda politica concetti tanto importanti per una società in continuo cambiamento. Un Paese come il nostro, però, deve applicare le leggi rispettando le persone, le loro storie.
La vicenda di Alma Shalabayeva e di sua figlia racconta di questo difficile processo di crescita cui tutti noi siamo chiamati. In tempi non sospetti, ben prima delle critiche piovute sul Viminale, con altri Senatori, ho chiesto al Presidente del Consiglio quale sia corretta ricostruzione dei fatti e in quali tempi il Governo intenda riferire al Parlamento circa le risultanze della verifica promossa e richiesta dallo stesso Enrico Letta.
Un’interrogazione che invitava prima di tutto i Ministri ed il Governo ad una valutazione di merito e sugli indirizzi che in futuro il Paese vorrà adottare. Inutile, al momento, addentrarsi in sterili polemiche, meglio concentrare l’attenzione sul caso specifico nella speranza di risolverlo presto. Per questo domani sarò in Commissione Diritti Umani ad ascoltare gli avvocati Riccardo e Federico Olivo ed Ernesto Valenti, difensori della Shalabayeva.