Tanti appunti e un sostanzioso elenco di cose da fare. Questo il “bottino” del tour che mi ha portato nella giornata di ieri a visitare aziende vitivinicole, enti certificatori e consorzi tra astigiano, alessandrino e tortonese.
Un mondo, quello del vino, che rappresenta un’eccellenza irrinunciabile per il Piemonte e per tutto il Paese. Una realtà complessa che, ha resistito alla crisi più di altre, ma che merita grande attenzione attenzione.
Con l’Ispettorato centrale repressione frodi agroalimentari e gli enti certificatori (ValoriItalia – 250 etichette Doc e Docg controllate in 15 Regioni – nella foto) ho approfondito il tema dei controlli, che di fatto rappresentano l’assicurazione per un prodotto italiano sempre di qualità eccellente, la necessità della prevenzione e ho condiviso l’importanza di lavorare in sinergia con coltivatori e produttori affinché le buone prassi si diffondano capillarmente sul territorio.
Gli incontri con i viniviticoltori mi hanno permesso di individuare quei temi chiave che dovranno essere portati all’attenzione della Commissione Agricoltura del Senato. Questioni non rinviabili per consentire al settore di crescere ed esprimere tutte le sue potenzialità. Per aziende che esportano tra il 75 ed il 90% del prodotto è fondamentale la salvaguardia della qualità, così come la capacità di coordinare una promozione efficacie dei vini made in Italy, insieme alla cultura e al territorio.
L’esigenza prioritaria è però quella della semplificazione. I produttori ci chiedono di ridurre le sovrastrutture, concentrare le funzioni di controllo in un unico soggetto e fornire interlocutori pubblici ed enti che offrano servizi funzionali alla promozione dei prodotti, in particolare oltre confine, e semplifichino la vita delle imprese.
Da non sottovalutare la richiesta, chiara e condivisa, di un’attenzione particolare alle professionalità che operano nel settore. La formazione degli operatori è un elemento strettamente correlato alla qualità del prodotto: una stretta collaborazione tra scuole specializzate ed aziende, secondo i produttori, può fare la differenza.
Un viaggio istruttivo. Un corso intensivo che intendo ripetere su altri territori, novarese in primis. Il mio impegno è quello di portare le istanze raccolte in Commissione Agricoltura e dar voce a tutti i soggetti che hanno lamentato un preoccupante disinteresse da parte delle massime istituzioni.
Una giornata dedicata ai viniviticoltori piemontesi
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